L’80% dei malati denuncia problemi nutrizionali anche durante i trattamenti terapeutici e il 52% non viene adeguatamente informato dai medici oncologi
Sette malati su dieci sono preoccupati di cosa, come e quando mangiare, specie dopo un tumore allo stomaco. Questo il campanello d’allarme che arriva dai primi dati di uno studio della Coalizione europea dei malati di cancro (ECPC), realizzato anche grazie al contributo non condizionato di Lilly, lanciato oggi a Bruxelles in occasione dell’assemblea annuale dell’organizzazione. La ricerca, che ha coinvolto 650 pazienti e oltre 350 associazioni di piu’ di 30 paesi europei, ha cercato di fare il punto sullo stato dell’informazione dei malati e dell’attenzione dei medici a nutrizione e dieta. Quel che e’ emerso e’ innanzitutto il grande bisogno insoddisfatto di una corretta informazione: l’80% dei malati denuncia problemi nutrizionali anche durante i trattamenti terapeutici e il 52% non viene adeguatamente informato dai medici oncologi. Quasi il 90% dei malati poi considera l’appetito importante per lo stato emotivo e la qualita’ di vita e ritiene che l’oncologo debba dare un aiuto al malato in questo senso. “Una corretta nutrizione durante e dopo la fase di trattamento acuta – commenta Francesco De Lorenzo, presidente di ECPC – e’ cruciale per i malati di cancro. Condiziona la risposta ai trattamenti, la prevenzione e migliora la prognosi”. Per questo “ECPC intende intervenire per rispondere al bisogno di sapere dei malati e di chi presta le cure – ha concluso De Lorenzo – anche per evitare rischi connessi alla perdita di peso e di massa muscolare, prevenire l’aumento di peso nella fase post trattamento acuto e l’uso incontrollato di integratori”.