Una serie di “anomalie della tropopausa” all’origine dei forti temporali tra Italia e Libia

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Anche sull’entroterra desertico della Libia si stanno formando diversi temporali di calore, alcuni anche di grosse dimensioni

Non solo sull’Appennino meridionale o sui monti della Sicilia. Insoliti (per il periodo) temporali di calore, seppur a carattere isolato, in queste ore si stanno sviluppando persino sull’entroterra desertico libico, fra la Sirtica, la Cirenaica e il deserto Libico settentrionale. Tra questi spicca un sistema convettivo alla mesoscala, in fase di sviluppo nel settore più occidentale del deserto di Rebiana, che agganciato in quota dal passaggio del ramo principale del “getto sub-tropicale” tende ad assumere un asse spiccatamente obliquo, con una inclinazione delle “torri convettive” verso nord-est.

Altre “Cellule temporalesche”, di dimensioni più modeste, si stanno formando anche in prossimità della costa libica, fra Sidra e la città di Sirte, dove vengono segnali locali e brevi rovesci di pioggia, accompagnati da una discreta attività elettrica. Lo sviluppo di questi temporali nel cuore del deserto Libico è legato alla presenza, in prossimità del Golfo della Sirte e del mar Libico, di una serie di “anomalie positive della tropopausa” legate alla latente circolazione depressionaria in fase di colmamento fra la Grecia meridionale e il mar Libico. Con il termine di “anomalia della tropopausa dinamica” si intende un’area con valori di vorticità potenziale sensibilmente differenti rispetto l’ambiente circostante.

Questo tipo di soggetti sinottici, molti noti in vicinanza di circolazioni depressionarie in fase di lento colmamento, traggono origine da ondulazioni della tropopausa e diventano positive se si presentano nella parte più alta della troposfera, ma vengono costituite da aria stratosferica. Interagendo con l’ambiente sottostante, specialmente nel periodo estivo in presenza di intense anomalie termiche positive indotte dall’intensa insolazione, queste “anomalie della tropopausa” possono fungere da innesco per l’instabilità convettiva, determinando l’attivazione di forti moti ascensionali che favoriscono la nascita e lo sviluppo dei fenomeni temporaleschi. Attualmente, lungo i margini più orientali del promontorio anticiclonico sub-tropicale che si è allungato fino all’Europa centrale, scorrono delle infiltrazioni di aria più fresca in quota, nella media troposfera, dal quadrante nord-orientale.

Il cerchio rosso indica l’area dove si stanno formando i temporali sull’entroterra desertico libico

Tali infiltrazioni di aria più fresca in quota si sommano a una serie di “anomalie positive della tropopausa dinamica”, in sfondamento “retrogrado” dai Balcani meridionali e dall’Egeo, le quali muovendosi fino a ridosso delle coste libiche stanno contribuendo ad attivare un discreto “forcing” convettivo, di origine prevalentemente “termica” persino sull’entroterra desertico libico, oltre che sui rilievi dell’Appennino meridionale e sui rilievi più interni della Sicilia. L’anomalia più intensa, fra quelle in circolazione sul Mediterraneo centro-orientale, è quella che attualmente ritroviamo a sud-ovest dell’isola di Creta. La stessa responsabile dei moti convettivi in azione in queste ore sopra il deserto Libico e parte dell’entroterra desertico dell’Egitto occidentale. Queste “Cellule temporalesche” e questi piccoli sistemi temporaleschi alla mesoscala, in fase di ulteriore sviluppo, nel corso della serata potranno arrecare dei brevi rovesci e qualche occasionale pioggia, distribuita in modo molto isolato, fra il deserto Libico e una parte dell’entroterra desertico dell’Egitto occidentale.

Ma l’attività convettiva sull’entroterra desertico libico e sulla Cirenaica la vedremo in azione anche nella giornata di domani, e in forma un po’ più attenuata anche lunedì. Difatti, lungo il bordo sud-orientale del promontorio anticiclonico sub-tropicale, esteso fino all’Europa centrale, continueranno a scorrere correnti di aria più fresca, di tipo temperata continentale, dai quadranti nord-orientali, che nelle ore centrali del giorno, nel momento di massima insolazione diurna, contribuiscono a creare degli squilibri termici (“gradiente termico verticale”) in seno alla colonna d’aria che vengono prontamente colmati dallo sviluppo di intense correnti ascensionali, le quali favoriscono la nascita e lo sviluppo dei cosiddetti temporali di calore sui rilievi dell’Appennino meridionali.

Nella giornata di domani nuove anomalie della tropopausa dinamica, collegate a quel “Upper Level Low” in fase di lenta dissoluzione fra il Peloponneso e la costa libica, favoriranno lo sviluppo di una moderata attività “termoconvettiva” sui rilievi dell’Italia meridionale, sulle aree più interne della Sicilia ed in prossimità delle coste libiche, favorendo lo sviluppo di nuove “Celle temporalesche”.

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