Valencia, alla scoperta della città delle arti e della scienza

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Valencia è la meta ideale per programmare un viaggio in famiglia; la sua “città delle arti e della scienza” la rendono una destinazione perfetta anche per i bambini

Valencia è una città così bella da poter, a ragione, rivaleggiare con Madrid e Barcellona, sue “colleghe” spagnole. Si è aperta al turismo solo negli ultimi anni grazie ai cospicui investimenti che sono stati effettuati per valorizzarla. Il grandioso complesso della Città delle Arti e della Scienza ha contribuito a porla nei primi posti in Europa nel campo dell’architettura contemporanea. Tutto iniziò nel 1957, quanto il fiume Turia esondò sommergendo il centro storico; dopo che il suo corso venne deviato fuori dalla città l’area (ormai vuota e desolata) fu recuperata dando vita ai meravigliosi Giardini del Turia , polmone verde della città con piste ciclabili , giochi per bambini, campi sportivi, bar e tanto altro. E’ proprio qui che l’architetto Santiago Calatrava progettò la Città della Arti e della Scienza, composta da cinque grandi edifici; l’idea era quella di  una zona di svago- culturale dedicata a diverse tematiche. Obiettivo raggiunto. Oggi Valencia attrae milioni di turisti, rendendola una destinazione ideale soprattutto per le famiglie che viaggiano con bambini. Scopriamo insieme cosa ospita questa avveniristica struttura “sospesa” sull’acqua.

valenciaMuseo delle Scienze Principe Felipe; la sua stravagante architettura è circondata da uno specchio d’acqua. L’edificio, la cui forma ricorda lo scheletro di un dinosauro, occupa  uno spazio espositivo di 24.000 metri quadrati distribuiti in tre piani. Il suo motto è” vietato non toccare, non sentire, non pensare”. Attraverso varie attività, laboratori, esperimenti interattivi è possibile effettuare un entusiasmante viaggio dentro la scienza, l’ambiente e la tecnologia. La visita dura circa due ore  ed è particolarmente indicata per i bambini ma la troveranno stimolante anche gli adulti per via della varietà di argomenti affrontati: elettricità, fisica, corpo umano. Una curiosità? All’interno c’è uno dei più grandi Pendoli di Foucault del mondo , il suo peso è di ben 170 kg.

Oceanario; l’unico edificio che non si deve a Calatrava bensì a Felix Candela. E’ uno dei più grandi acquari del mondo; diviso in zone, ciascuna corrispondente ad un ambiente marino diverso, ospita numerosi pesci e mammiferi acquatici. Il passaggio sotto il tunnel di vetro vi lascerà piacevolmente impressionati, avrete come l’impressione di toccare gli squali! Bella anche la zona esterna dove è possibile ammirare varie specie di volatili e foche. Da non perdere lo spettacolo con i delfini e la possibilità di concedersi il lusso di pranzare in un ristorante subacqueo.

Hemisferic; a forma di occhio è sede di documentari e proiezioni in Imax Dome. Gli spettacoli durano 50 minuti e vertono su fenomeni naturali o eventi storici; molto successo hanno riscosso quelli sull’antico Egitto, la barriera corallina e il naufragio del Titanic ma ce ne sono in programma molti altri. All’ingresso vengono  consegnate delle cuffiette per selezionare la lingua desiderata; impressionante non solo la sala ma anche lo schermo concavo dove vengono proiettati i filmati.

Palazzo delle Arti Reina Sofia; è il teatro dell’opera di Valencia, una struttura in marmo e vetro dotata di una sala acustica perfetta. All’interno ci sono 4 spazi (lirica, sinfonica, balletti e spettacoli teatrali) messi in comunicazione tra loro da scale e ascensori panoramici. Solo la sala principale ha una capacità di 1.700 posti.

Umbracle, è il passaggio panoramico coperto, dal quale si ammira una vista bellissima sul  Pont de l’Assut de l’Or e lo spazio polifunzionale dell’ Agorà. E’ il luogo ideale per una passeggiata ,un susseguirsi di archi dove si trovano alberi, piante e sculture di artisti contemporanei.

Naturalmente Valencia non è solo la Città dell’Arte e della Scienza; il suo centro storico è ricco di architetture di pregio e la vivace movida si respira ovunque. Questo angolo della città è solo un esempio della rinascita di una città che ha saputo sfruttare il “patrimonio” lasciato dal letto di un fiume per creare un opera architettonica che tutto il mondo invidia.

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