Allerta Meteo: la “Cella di Hadley” si spinge sul Mediterraneo, pericolosissima area di convergenza con violenti temporali in Europa

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Se il caldo proveniente dall’entroterra africano invade il Mediterraneo l’aria più fresca oceanica continua a scendere di latitudine raggiungendo l’Europa centrale

Non sarà di certo molto facile uscire da questa onda di calore, che ormai da oltre una settimana continua ad interessare l’intero territorio nazionale, dalle Alpi alla Sicilia. In questi ultimi giorni il notevole rinforzo del “Monsone di Guinea” ha fatto sbalzare il “fronte di convergenza intertropicale” fin sul Mali settentrionali e sull’Algeria meridionali, con l’umida circolazione monsonica da S-SO arrivata a sfondare in pieno Sahara, dove nei prossimi giorni si potranno verificare dei temporali sparsi nel deserto.

Il sensibile rinforzo dei venti legati al "Monsone di Guinea"
Il sensibile rinforzo dei venti legati al “Monsone di Guinea”

Questa notevole spinta verso nord dell’ITCZ, all’altezza del Mali orientale, dell’Algeria meridionale e del Niger occidentale, sta purtroppo causando il sollevamento, forzato, della cintura altopressoria sub-tropicale, legata alla “Cella di Hadley” fino al core del mar Mediterraneo. In poche parole questa larga cintura di alta pressione (“Cella di Hadley”) invece di sostare sul Sahara, suo luogo di origine, tende a sollevarsi sul Mediterraneo, dilatandosi fin sopra i 35°- 40° di latitudine nord. Proprio per questo motivo sarà difficile uscirne da questo incubo, a meno che si intravedono nuovi importanti cambiamenti nella circolazione atmosferica lungo le latitudini tropicali africane. Cosa al momento alquanto improbabile, vuoi anche per la maturazione del fenomeni di “El-Nino” sul Pacifico orientale che sta contribuendo a rigenerare il ramo principale del “getto polare”, in uscita dal continente nord americano.

Al tempo stesso pero si riscontra pure un abbassamento di latitudine del flusso perturbato principale, ridossato al traverso delle Isole Britanniche, della Francia, Germania e Polonia, con le masse d’aria fresche di origine oceanica che sempre più spesso dal nord Atlantico si spingono verso il nord della Spagna, la Francia, il Belgio, l’Olanda, la Germania, i Paesi Baltici e la Polonia. In sostanza se l’aria calda invade e stagna sul Mediterraneo, mandando in “frontolisi” quei pochi fronti che riescono a sfiorare le Alpi, alle medio-alte latitudini l’aria fresca sub-polare guadagna una mezza fetta di emisfero, esaltando i contrasti termici con le basse latitudini e favorendo lo sviluppo di fenomeni temporaleschi particolarmente energetici.

Queste correnti fresche e umide “canalizzandosi” sul margine più settentrionale del vasto campo di alta pressione presente sul Mediterraneo, a loro volta, per l’inasprimento del “gradiente termico orizzontale” (fra aria calda sub-tropicale stagnante sul Mediterraneo e aria più fresca temperata oceanica sul centro Europa), tendono ad accelerare percorrendo i bassopiani di Francia, Germania e Polonia, per giungere velocemente fino alla Bielorussia, le Repubbliche Baltiche, l’Ucraina e la Russia europea occidentale. Lungo la linea di demarcazione fra le differenti masse d’aria, quella molto calda di origine sub-tropicale (pompata dalla cintura anticiclonica sub-tropicale sul Mediterraneo) contro quella più fresca d’estrazione temperata oceanica (spinta dalla depressione d’Islanda), ora attestata sull’Europa centrale, i fortissimi divari termici ed anche igrometrici favoriranno lo sviluppo di intensi moti convettivi molto profondi (interesseranno tutta la colonna troposferica) capaci di generare fenomeni temporaleschi di forte intensità, a tratti localmente pure violenti, che si potranno accompagnare a nubifragi, grandinate, forti colpi di vento (“downbursts”) e possibili tornado.

Pertanto nei prossimi giorni non bisognerà stupirsi più di tanto se alcune aree dell’Europa centrale e settentrionale, specie fra Francia, Germania, Olanda, Belgio, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Bielorussia, Ucraina e Russia europea, verranno investite da severe fasi di maltempo, con temporali di forte intensità e rischio di forti grandinate, con forti colpi di vento e attività elettrica molto intensa.

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