Il Lago Maggiore sotto il 50% della capacità: la “sete del Nord” continua, alle calure di questi giorni si accompagnano le esigenze degli andamenti colturali
Anche il lago Maggiore è sceso sotto il 50% della propria capacità di invaso (46,5% il suo attuale riempimento) e la tendenza è ad un ulteriore decremento così come per gli altri grandi bacini del Nord: le maggiori sofferenze le continuano a segnalare l’Iseo (al 18,6% del riempimento) ed il lago di Como (19,4%), mentre il Garda è al 40% della capacità. Proseguono anche i monitoraggi lungo la rete fluviale con il Po ed il Piave, “grandi osservati”.
La “sete del Nord” continua, giacché alle calure di questi giorni si accompagnano le esigenze degli andamenti colturali. Seppur con oculatezza di gestione della risorsa idrica, desta minore preoccupazione la situazione nell’Italia centro-meridionale, dove la presenza di grandi invasi fa ritenere di poter superare la stagione irrigua senza gravi stress.
“Questi dati – commenta Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – ribadiscono la necessità di un Piano Nazionale degli Invasi medio-piccoli, collinari e montani, capaci di trattenere le acque di piena, evitando alluvioni, per utilizzarle poi come riserva idrica nei momenti di criticità. Al contempo si evidenzia la necessità di dare il via al Piano Irriguo Nazionale, i cui 300 milioni di euro, pur sottodimensionati, serviranno comunque a migliorare la rete d’irrigazione, riducendo il fabbisogno idrico grazie all’applicazione di nuove tecnologie, a minor apporto idrico, quale Irriframe.”