Caldo: allarme per i cinghiali assetati che danneggiano l’uva

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Un’appello per interventi di controllo e prelievo di caprioli e cinghiali nelle zone vicine ai vigneti

La mancanza di acqua e la scarsita’ di cibo nei boschi inducono gli ungulati, in particolare i cinghiali, a ricercare il loro sostentamento nelle aree coltivate. In particolare nei vigneti, poiche’ l’uva costituisce per la selvaggina spesso l’unica fonte di rifornimento idrico. “La situazione dei danni e’ gia’ senz’altro grave – afferma in una nota il presidente del Comitato di gestione dell’Ambito territoriale di caccia Firenze-Prato Piero Certosi – e visto che non si profilano sostanziali cambiamenti all’orizzonte, nel mese di agosto non potra’ che peggiorare, a meno di non mettere in atto tutte le possibili forme di prevenzione”. Per questo, osserva Cartosi, “con l’obiettivo di arginare i danni alle colture, che nel territorio dell’Atc sono per lo piu’ di pregio, rivolgiamo un duplice appello. Il primo al mondo venatorio, affinche’ dia la piu’ ampia disponibilita’ per interventi di controllo e prelievo di caprioli e cinghiali nelle zone vicine ai vigneti, in particolare dal prossimo mese di agosto fino alla fine della raccolta delle uve. L’obiettivo e’ di allontanare la selvaggina dalla zone coltivate, per non farla divenire stanziale”. Il secondo appello – prosegue Certosi – va al mondo agricolo. “Chiediamo agli agricoltori del nostro territorio di svolgere con cura la manutenzione delle recinzioni elettrificate e di mantenerle attive e nel pieno dell’efficienza. Invitiamo inoltre a segnalare tempestivamente all’Atc la presenza di ungulati nei pressi delle coltivazioni, in modo da poter individuare insieme le possibili soluzioni per interventi mirati di abbattimento”.

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