Presentato stamani all’Expo il decalogo del Ministero della Salute per salvaguardare la propria salute dal rischio “caldo eccessivo”
Bere molta acqua e mantenersi idratati; non uscire nelle ore piu’ calde della giornata, ovvero tra le 11 e le 18; seguire un’alimentazione leggera, possibilmente frazionata e composta preferibilmente di cibi ricchi di acqua, come frutta e verdura, avendo cura alla conservazione degli alimenti che possono deteriorarsi velocemente; fare attenzione al microclima domestico, evitando temperature molto basse per l’aria condizionata, schermando i vetri di giorno e aprendo le finestre di notte. Si tratta di consigli per affrontare il caldo, semplici, ma soprattutto noti agli italiani, grazie a una capillare campagna comunicativa che il Ministero della Salute sta portando avanti dal 2004 e che ha permesso al Paese di non farsi trovare impreparato in questa torrida estate. Di prevenzione degli effetti delle ondate di caldo, con particolare riferimento anche alla corretta alimentazione, si e’ parlato questa mattina a Expo Milano 2015 nell’ambito di uno dei workshop organizzati dal Ministero della Salute.
Durante il workshop di questa mattina il dirigente medico del dipartimento prevenzione, Annamaria De Martino, ha ricordato da un lato le piccole importanti accortezze che preservano dalla conseguenze delle temperature roventi, raccomandate universalmente ma particolarmente obbligatorie per quella fetta di popolazione cosi’ detta fragile, comprendente non solo i bambini, gli anziani e i malati cronici, ma che le donne in gravidanza, persone con disagio socio-economico o in condizioni ambientali e microclimatiche non adeguate; dall’altro, e’ stato ripercorso lo sforzo del Ministero che dall’ultimo anno in cui si e’ registrata un’ondata di calore record, vale a dire il 2003, ha messo in campo attivita’ di diffusione di conoscenze e coordinamento.
“Rispetto all’ultima estate in cui si sono verificate giornate con picchi di temperature come queste – ha spiegato Annamaria De Martino – non abbiamo registrato la stessa risposta negativa: il Paese – ha chiarito – e’ piu’ preparato”. La differenza la si e’ fatta andando a studiare le interazioni della alte temperature con situazioni cliniche preesistenti, come la presenza di patologie cardiovascolari o respiratorie, o di particolare fragilita’ fisiologica, come appunto le gravidanze, circoscrivendo gli insiemi di persone a rischio e attivando a livello territoriale monitoraggio, presidi e procedure certe a seconda della citta’ e del grado di allarme. Il Piano nazionale degli interventi parte dall’attivazione del sistema nazionale di previsione-allarme per ondate di calore che coinvolge 27 citta’ e permette di conoscere, con un anticipo di almeno 27 ore, l’arrivo di una situazione climatica a rischio per la salute. Per il resto, si e’ puntato a educare la cittadinanza con i consigli per superare le alte temperature, validi anche per le vacanze e gli animali di affezione. “I neonati o i bambini molto piccoli – ha sottolineato De Martino – non devono essere portati in spiaggia, quelli un pochino piu’ grandi si’ ma solo nelle prime ore del mattino fino al massimo le 10 e bisogna proteggere noi e loro con adeguate creme solari. Lo stesso vale per gli anziani, ricordandosi sempre che il pericolo maggiore e’ la disidratazione, per cui occorre bere acqua anche se non si ha sete. Gli animali – ha concluso – non sono diversi: soffrono il caldo anche piu’ di noi e per questo hanno bisogno di ambienti freschi e acqua sempre a disposizione”.