Trepidazione e attesa per il grande giorno: il 14 luglio la sonda New Horizons raggiungerà il pianeta nano e ne svelerà i segreti
Di che colore è Plutone? La risposta arriva dalle prime mappe della sonda New Horizons, che rivela un colore rosso/marrone. Sebbene ricordi molto quello che comunemente viene indicato come il “Pianeta Rosso“, cioè Marte, le cause sono molto differenti: su quest’ultimo la colorazione è dovuta all’ossido di ferro, mentre sul pianeta nano alle molecole di idrocarburi che si formano quando i raggi cosmici e la luce solare ultravioletta interagiscono con il metano nell’atmosfera e sulla superficie di Plutone.
“Il colore rossastro di Plutone era noto da decenni, ma ora New Horizons ci consente di relazionare il colore di aree differenti sulla superficie con la geologia, e presto, con la loro composizione,” dichiara Alan Stern, principal investigator della missione. “Ciò ci permetterà di costruire modelli computerizzati sofisticati per comprendere come Plutone si è evoluto sino ad assumere il suo attuale aspetto.”
A fianco possiamo vedere a sinistra una mappa del pianeta nano in bianco e nero generata dallo strumento LORRI a bordo della sonda; a destra una mappa a colori creata grazie ai dati dello strumento Ralph; al centro una combinazione tra le due mappe. Gli scienziati sperano di acquisire nuove fondamentali informazioni durante il flyby del 14 luglio.
Plutone, un mondo unico nel suo genere
A destra un’immagine di Plutone e di Caronte, scattata dallo strumento LORRI il 1° luglio da una distanza di 16 milioni di km, che mostra caratteristiche delle dimensioni di circa 160 km. Ciò che vediamo ora verrà nuovamente fotografato ad alta risoluzione nel giorno del flyby di New Horizons. Vicino l’equatore, regioni scure sono circondate da terreno più chiaro. “Anche a questa risoluzione, Plutone non assomiglia a nessun altro mondo nel Sistema Solare,” sostiene lo scienziato della missione Marc Buie. “Vediamo già una grande quantità di dettagli, e la complessità continua ad aumentare man mano che le immagini diventano più dettagliate.”
La danza di Plutone e Caronte
“E’ abbastanza insolito vedere così tanti dettagli della superficie a questa distanza,” dichiara William McKinnon, co-investigator della missione. “Quello che è particolarmente degno di nota è il livello di dettaglio in entrambi i corpi. Stanno certamente stuzzicando il nostro appetito per quel che verrà.”
Le immagini sono state scattate tra il 23 e il 29 giugno, mentre la distanza di New Horizons dal sistema diminuiva da 24 a 18 milioni di km.