Oceani connessi, progetto “Sunrise”: il futuro di internet è sott’acqua

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‘Sunrise’ e’ un progetto inserito nel VII programma quadro della Ue ed ha un capofila italiano, l’Universita’ La Sapienza di Roma, che sta sviluppando in questi mesi tutta la parte software

Il futuro di Internet? Sott’acqua. Grazie al progetto internazionale ‘Sunrise’ “presto il mare, i laghi e i fiumi diventeranno immense autostrade digitali sulle quali si muoveranno ed opereranno sensori, robot, droni e veicoli autonomi di ultima generazione in grado di svolgere compiti pericolosi o troppo estremi per l’uomo, dal monitoraggio ambientale (vulcani sottomarini, faglie nella crosta terrestre, individuazione di siti adatti all’acquacoltura) allo sminamento, dalla salvaguardia di siti archeologici alla ricerca di giacimenti di idrocarburi, fino alla localizzazione di carico o persone disperse”. Questo attraverso avanzamenti tecnologici come degli “speciali modem acustici” che funzionino sott’acqua e non ‘nell’aria’, ma badando a non danneggiare la fauna marina.
‘Sunrise’ e’ un progetto inserito nel VII programma quadro della Ue ed ha un capofila italiano, l’Universita’ La Sapienza di Roma, che sta sviluppando in questi mesi tutta la parte software.
web internetQuella, cioe’, che consentira’ “il ‘dialogo’ tra i vari dispositivi tecnologici che dovranno poi essere in grado di gestirsi da soli, fronteggiare le emergenze e ‘riferire’ alle control room dei vari paesi collegati quel che sta accadendo sott’acqua”. Senza dimenticare “le applicazioni di cybersecurity (ad esempio per l’encryption dei dati) che sotto il mare non sono certo meno importanti che sulla terra”.
Tutto questo nell’ambito della cosiddetta ‘Internet of Things, l’Internet delle cose, “declinato nell’Internet of Underwater Things”, chiosano da Bruxelles.
Smartphone, tablet, laptop, sono dispositivi intorno a noi che possono essere interconnessi da tecnologia invisibile, tecnologia wireless. Oggi abbiamo i sistemi cellulari di ultima generazione e il wi-fi che permettono di connetterci a internet a velocita’ molto elevate, nell’ordine delle centinaia di milioni di bit al secondo.
“Ma portare questo concetto, l’Internet delle cose, sott’acqua, andando ad operare in un mondo ancora largamente sconosciuto- rileva la Commissione Ue- e’ una sfida tutta da vincere”.
Dovranno quindi essere “scritti protocolli di comunicazione completamente nuovi perche’ nuovo e’ l’ambiente di propagazione: acqua marina (o dolce) e non piu’ l’aria”. Le tecnologie di comunicazione che siamo abituati a dare per scontato, ad esempio, non possono essere direttamente trasferite in mare. Li’ non si posso utilizzare le comunicazioni radio, che funzionerebbero solo ‘short range’, cioe’ entro pochi metri. Qual e’ la soluzione, allora? “Copiare la natura. Adottare la modalita’ di comunicazione che utilizzano gli animali che vivono in quell’ambiente (balene, delfini eccetera)- segnalano da Bruxelles- cioe’ le comunicazioni acustiche. Stando bene attenti ad usare frequenze che non li disturbino”.
Gli sviluppatori di ‘Sunrise’ “ci stanno lavorando alacremente” al punto che “gli speciali modem acustici, gia’ testati sul campo, potranno essere messi in commercio entro 2 o 3 anni”.
Ma il progetto “ha intrapreso anche un’altra strada molto interessante, quella delle comunicazioni ottiche, grazie all’entrata nel progetto di un nuovi partner specializzati: ISME e Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna di Pisa”.
I principali players di ‘Sunrise’ sono il Nato Sto Centre for maritime research and experimentation di La Spezia, Evologics, una ditta europea che realizza modem acustici, le Universita’ olandese e portoghese di Twente e Porto, Suasis, una ditta turca e Nexse, ditta italiana di system integration, oltre ad un partner americano che e’ l’Universita’ di Suny Buffalo, New York.
E altri compagni di viaggio sono saliti o stanno per salire a bordo del consorzio grazie al sistema delle ‘open calls’ che mettono a disposizione svariate centinaia di migliaia di euro di finanziamenti.
Nella precedente tornata, oltre a Isme e Sssup Sant’Anna sono entrati Gridnet, una Pmi greca, Marine Southeast e Universita’ di Southampton, rispettivamente ditta ed universita’ inglese.
La prossima call scadra’ invece il 31 luglio.

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