Oggi l’arrivo su Plutone, un doodle per un’impresa storica

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Le informazioni che invierà New Horizons potrebbero cambiare completamente l’idea che finora ci eravamo fatti del pianeta nano

Dopo un viaggio lungo 5 miliardi di chilometri durato 9 anni attraverso il Sistema Solare, alle 13:49 (ora italiana) di oggi previsto il flyby della sonda New Horizons della NASA su Plutone. Sarà un momento storico per l’esplorazione spaziale perché è la prima volta che una missione raggiunge Plutone e le sue cinque lune, Caronte, Stige, Notte, Cerbero e Idra. Le informazioni che invierà la sonda potrebbero cambiare completamente l’idea che finora ci eravamo fatti del pianeta nano: ad esempio i ricercatori si attendono di scoprire anelli ‘nascosti’, poi c’è anche il mistero sulla natura delle caratteristiche geologiche a forma di cuore, di “balena“, di “ciambella” e infine sulle quattro grandi macchie scure che potrebbero essere altipiani o pianure, oppure variazioni di luminosità su una superficie completamente liscia. Dopo il passaggio ravvicinato a Plutone, la sonda si avvicinerà anche al maggiore satellite naturale, Caronte, con il quale forma una sorta di sistema binario.

PlutoneQuando la missione New Horizons era cominciata, nel gennaio 2006, il suo obiettivo era il nono pianeta del Sistema Solare: tale era infatti considerato Plutone. Il declassamento a pianeta nano era stato deciso qualche mese più tardi, il 24 agosto, dall’Unione Astronomica Internazionale, in una notizia che aveva fatto il giro del mondo. Adesso i riflettori sono nuovamente puntati su Plutone perché oggi è previsto il massimo avvicinamento della sonda il passaggio a 12.500 chilometri dalla superficie del pianeta nano. Durante il passaggio ravvicinato New Horizons sfreccerà alla velocità di 49.600 chilometri, raccogliendo immagini e dati su superficie e atmosfera. La sonda resterà in silenzio radio per gran parte del tempo ‘concentrata’ a raccogliere dati, e manderà un messaggio dopo l’avvicinamento per comunicare che è sopravvissuta all’incontro. Anche se bassissimo, sussiste infatti il rischio che la sonda possa essere colpita da frammenti o detriti spaziali.

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