Turchia: l’Unesco dichiara Efeso Patrimonio dell’umanità

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La Turchia è entrata per la prima volta nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco nel 1985 con il Parco Nazionale di Goreme e siti rupestri della Cappadocia, oltre che con la Grande Moschea e l’Ospedale di Divrigi, con le aree storiche di Istanbul

L’Unesco ha inserito l’antica città di Efeso, nella Turchia occidentale, nella lista del Patrimonio dell’umanità. Un giorno prima lo stesso riconoscimento era stato riservato alle mura medievali di Amed nella provincia orientale di Diyarbakir, lunghe più di cinque chilometri e costruite più di cinquemila anni fa dagli Assiri, e ai giardini di Hevsel risalenti a ottomila anni fa. ”Abbiamo una grande responsabilità sulle nostre spalle in termini di collaborazione con la comunità internazionale in questo campo. Ci impegneremo in modo significativo per la tutela dei valori della civiltà e del patrimonio culturale”, ha detto all’agenzia di stampa Anadolu il rappresentante permanente della Turchia presso l’Unesco, Huseyin Avni Botsali. A Efeso si recano ogni anno circa due milioni di visitatori. Il ministro della Cultura e del Turismo Omer Celik ha celebrato su Twitter il riconoscimento dei siti turchi. ”Abbiamo appena ricevuto una seconda buona notizia dalla Germania. Efeso è ora ufficialmente nella (lista, ndr) del patrimonio dell’umanità”, ha scritto. L’Unesco si è riunita a Bonn e la votazione pro Efeso è avvenuta all’unanimità. Il ministro Celik ha quindi definito Efeso come una storica città portuale, oltre che centro commerciale e culturale. ”Città principale per la scienza, la cultura e l’arte, Efeso è stata una zona residenziale dall’era preistorica e attraverso i periodi ellenico, romano e l’impero ottomano, per circa nove millenni senza interruzioni”, ha detto.

efeso turchia (1)Intervistato dall’agenzia di stampa Anadolu, Celik ha ricordato la minaccia che lo Stato islamico (Is) pone al patrimonio storico e culturale di paesi vicini, come la Siria. “Mentre un gruppo terrorista chiamato Daesh (l’acronimo arabo dell’Is, ndr) distrugge città, il fatto che la Turchia, come Paese musulmano, sia riuscito a fare inserire suoi siti nella lista di quelli riconosciuti patrimoni dell’umanità è un messaggio significativo contro questa barbarie”, ha detto Celik. A maggio i militanti dell’Is hanno sequestrato le rovine romane presso il sito di Palmira, patrimonio dell’umanità nella provincia siriana di Homs. Nel descrivere Efeso, l’Unesco ha detto: “Il Tempio di Artemide, che è stato considerato come una delle sette meraviglie del mondo, si trova ai margini di questa piccola città. La città che si trovava all’inizio della Strada reale persiana ed è sopravvissuta in modo sufficiente per permetterci di comprendere l’antico modo di vivere a Efeso. Si tratta di una delle città che hanno svolto un ruolo notevole agli inizi del cristianesimo e durante il periodo della sua proliferazione (Chiesa di San Giovanni e il santuario della Vergine Maria). Contiene uno degli esempi più spettacolari di architettura religiosa del periodo selgiuchide”.

La Turchia è entrata per la prima volta nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco nel 1985 con il Parco Nazionale di Goreme e siti rupestri della Cappadocia, oltre che con la Grande Moschea e l’Ospedale di Divrigi, con le aree storiche di Istanbul. La capitale ittita Hattusa è stato aggiunto alla lista nel 1986, seguita dal Monte Nemrut in Adiyaman nel 1987 e, nel 1988, da Hierapolis-Pamukkale a Denizli e dall’antica città di Xanthos-Letoon tra Mugla e Fethiye. In 1994 la città di Safranbolu è stato dichiarata patrimonio mondiale, mentre il sito archeologico di Troia è stato aggiunto alla lista nel 1998. Nel 2011 sono stati aggiunti la moschea di Selimiye a Edirne e il suo complesso, mentre nel 2012 è toccato al sito neolitico di Konya di Catalhoyuk. Infine, nel 2014 è toccato al villaggio di Cumalokozik di Bursa, che ha visto la nascita della dell’Impero ottomano, e l’antica città di Pergamo.

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