“Il nostro modello di studio ci ha mostrato che l’invecchiamento non è un continuum di vari eventi, come si pensava in passato”
Ricercatori della Northwestern University in Illinois (Usa) hanno scoperto come ‘spegnere’ i geni da cui dipende il processo di invecchiamento. L’esperimento è riuscito utilizzando come modello di studio dei vermi, ma gli esseri umani hanno lo stesso ‘interruttore genetico’, assicurano gli scienziati sulla rivista ‘Cell’, esprimendo la speranza che la scoperta porti a trattamenti che consentano alle persone di rimanere sane e produttive anche in età avanzata. “Non sarebbe meglio per la società se la gente potesse rimanere giovane e attiva per un periodo più lungo di tempo?“, è la domanda di Richard Morimoto, che ha condotto lo studio. “I nostri risultati – aggiunge – suggeriscono che ci potrebbe essere un modo per inattivare i geni in questione e proteggere le nostre cellule dall’invecchiamento, aumentando la loro capacità di resistere allo stress“. I ricercatori hanno scoperto che un esemplare di sesso femminile di verme C elegans comincia a invecchiare dopo sole 8 ore dall’essere diventato adulto, a seguito di un segnale genetico. “Il nostro modello di studio ci ha mostrato che l’invecchiamento non è un continuum di vari eventi, come si pensava in passato“, spiega Morimoto. “Inaspettatamente è l’interruttore genetico che influisce da solo a questo cambiamento“, assicura. Il team è riuscito a spegnerlo, e a verificare che questo è bastato a fermare il processo di invecchiamento. “Essenzialmente in questo modo abbiamo ottenuto un animale indeformabile e robusto contro ogni tipo di stress cellulare e danni proteici. Questo interruttore genetico ci dà un obiettivo futuro per la ricerca“, conclude l’esperto.