51 Eridani b: il pianeta nato 40 milioni di anni dopo i dinosauri

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Ciò che rende 51 Eridani b davvero affine ai pianeti di casa nostra è la composizione dell’atmosfera

E’ tale e quale il nostro Giove quand’era ancora in fasce e ha appena appena 20 milioni di anni.
In pratica prima ancora che nascesse, l’ultimo dei dinosauri era già morto da 40 milioni di anni. Si tratta dell’esopianeta 51 Eridani b, fotografato per la prima volta da Gemini Planet Imager (Gpi), uno strumento installato sul telescopio da otto metri Gemini South, in Cile.
In realtà – precisa Media Inaf, il notiziario dell’Istituto nazionale di astrofisica – non si tratta di una fotografia così come comunemente si intende (è quel puntino giallo-rosso evidenziato dalla freccia), ma è comunque un’autentica immagine diretta, una delle poche che abbiamo degli esopianeti. Inoltre, questo è il più simile ai pianeti del nostro Sistema solare, nonché probabilmente quello con massa minore. Per cui – scrive Media Inaf – merita ampiamente le pagine che le ha dedicato l’ultimo numero di Science.
51 Eridani bCiò che rende 51 Eridani b davvero affine ai pianeti di casa nostra è la composizione dell`atmosfera: in particolare, è la quantità di metano misurata, grazie alle osservazioni in infrarosso, nello spettro d`emissione termica del pianeta ad aver catturato l`attenzione degli astronomi. Mai si era vista prima una firma così intensa di questa molecola nell`atmosfera. “Nelle fredde atmosfere dei pianeti giganti del nostro Sistema solare, il carbonio si trova sotto forma di metano, a differenza di quanto accade per la maggior parte dei pianeti extrasolari, dove il carbonio è stato rilevato perlopiù sotto forma di monossido di carbonio”, osserva infatti uno fra i coautori dell`articolo, Mark Marley, dell`Ames Research Center della Nasa. “Avendo anch`esso un`atmosfera ricca di metano, 51 Eridani b è dunque sulla buona strada per diventare un cugino del nostro Giove”.
L`altra caratteristica che ha suscitato l`interesse del team guidato da Bruce Macintosh, ricercatore al Kavli Institute for Particle Astrophysics and Cosmology e primo autore dello studio, è infatti la giovanissima età del pianeta: appena 20 milioni di anni. Praticamente nulla, in termini astronomici. 51 Eridani b rappresenta dunque un’occasione preziosa per studiare quel meccanismo di formazione planetaria che gli astronomi chiamano come cold start (relativamente fredda lenta, in opposizione alla hot start, calda e rapida) all’origine dei pianeti del nostro Sistema solare.

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