Ciò che rende 51 Eridani b davvero affine ai pianeti di casa nostra è la composizione dell’atmosfera
E’ tale e quale il nostro Giove quand’era ancora in fasce e ha appena appena 20 milioni di anni.
In pratica prima ancora che nascesse, l’ultimo dei dinosauri era già morto da 40 milioni di anni. Si tratta dell’esopianeta 51 Eridani b, fotografato per la prima volta da Gemini Planet Imager (Gpi), uno strumento installato sul telescopio da otto metri Gemini South, in Cile.
In realtà – precisa Media Inaf, il notiziario dell’Istituto nazionale di astrofisica – non si tratta di una fotografia così come comunemente si intende (è quel puntino giallo-rosso evidenziato dalla freccia), ma è comunque un’autentica immagine diretta, una delle poche che abbiamo degli esopianeti. Inoltre, questo è il più simile ai pianeti del nostro Sistema solare, nonché probabilmente quello con massa minore. Per cui – scrive Media Inaf – merita ampiamente le pagine che le ha dedicato l’ultimo numero di Science.
L`altra caratteristica che ha suscitato l`interesse del team guidato da Bruce Macintosh, ricercatore al Kavli Institute for Particle Astrophysics and Cosmology e primo autore dello studio, è infatti la giovanissima età del pianeta: appena 20 milioni di anni. Praticamente nulla, in termini astronomici. 51 Eridani b rappresenta dunque un’occasione preziosa per studiare quel meccanismo di formazione planetaria che gli astronomi chiamano come cold start (relativamente fredda lenta, in opposizione alla hot start, calda e rapida) all’origine dei pianeti del nostro Sistema solare.