Dopo i ritrovamenti di altri frammenti del volo MH370 scomparso misteriosamente con a bordo 239 passeggeri, le famiglie delle vittime protestano affinchè le indagini non si fermino
La Cina ha chiesto oggi alla Malaysia di “continuare ad indagare” sulle cause della scomparsa del volo MH370 della Malaysia Airlines, sul quale viaggiavano decine di cittadini cinesi. In un comunicato, la portavoce del ministero degli esteri di Pechino Hua Chunying ha anche espresso profondo dispiacere” per le vittime cinesi e “la simpatia e le condoglianze” per le loro famiglie del governo. Una dozzina di familiari delle vittime cinesi del MH370, che al momento della scomparsa nel marzo del 2014 era in volo da Kuala Lumpur e Pechino, hanno inscenato una manifestazione di protesta davanti all’ ufficio di Pechino della Malaysian Airlines. Oggi il premier malese Najib Razak ha confermato che i rottami trovati sull’ isola di Reunion appartengono al Boeing 777 che stava effettuando il volo contrassegnato dalla sigla MH370.
La notizia che quei rottami ritrovati a La Reunion appartengano effettivamente al velivolo scomparso misteriosamente, hanno destato nei familiari delle vittime la speranza di ritrovare i corpi dei loro cari: dopo la conferma ufficiale che il flaperon appartiene all’aereo, dà una conferma più concreta che l’aereo quel maledetto 8 marzo 2014, sia precipitato inabbissandosi nelle acque dell’Oceano Indiano Meridionale e che dunque la chiave di risoluzione sia ancora in fondo all’Oceano. Nelle immagini a corredo dell’articolo, alcuni familiari delle vittime protestano e mostrano la loro disperazione: fra di loro Bao Lanfang che nel volo mh370 ha perso figlio, nuora e nipote di soli 3 anni.