Ciricilla: il maleficio della sciovia abbandonata…Repetita (forse) iuvant! [FOTO]

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La sciovia abbandonata di Ciricilla, nel cuore della Sila: un peccato enorme

di Pasquale Mercuri – Se qualcuno di voi ha pensato al maleficio come ad una particolare pratica occulta capace di nuocere alle persone oggi dovrà ricredersi considerando ciò che si continua a vedere alla luce del luminoso sole calabro in quel di Ciricilla, nella Sila “Piccola” catanzarese a pochi chilometri di distanza da Villaggio Mancuso. Questa volta vittima di un nefasto incantesimo è un luogo, un posto, un’infrastruttura inspiegabilmente destinata dagli uomini ad un coma profondo dal quale nessuno intende svegliarla. Eh sì, non ci sono dubbi…si tratta proprio di una maleficio visto che a tre anni di distanza dal primo articolo inchiesta che documentava già l’abbandono pluriennale delle cose niente è cambiato, nessuno si è interessato, chi ha potuto ha fatto finta di niente, tutto è rimasto com’era mentre l’inesorabile trascorrere del tempo non ha fatto altro che peggiorare lo stato delle cose con il trionfo di incuria, ruggine ed abbandono.

La storia di Ciricilla (documentata nell’articolo del Settembre 2012) è lunga, ricca di buoni propositi e speranze ma, nei fatti, esempio lampante della più totale incapacità di amministrare e gestire le cose, chiara dimostrazione di assoluta mancanza di lungimiranza e visione del turismo, vivida testimonianza di completa cecità amministrativo-imprenditoriale…trionfo del nulla e di chi di nulla vive. Parola d’ordine? Non fare niente! Poltrire! Dormire! Lasciare correre! Fare finta di niente! Insomma detto in dialetto calabrese scura oji ca veni dumani (ovvero assecondare supinamente l’avvicendarsi della notte e del giorno senza preoccuparsi più di tanto)!

Eppure per creare qualcosa di buono non ci vorrebbe certo la maga, la palla di vetro, non ci sarebbe bisogno di interrogare gli Dei o l’oltretomba né tantomeno di stancarsi a cercare di interpretare le carte alla scoperta del futuro… basterebbe soltanto vivere la realtà, avere un briciolo di sensibilità, di attaccamento alla propria terra e voglia di fare…cose, queste, forse poco diffuse in chi ci amministra visto il forte innamoramento per l’immobilismo ed il nulla…d’altronde perché stancarsi a realizzare gli interventi necessari che il territorio richiede?

Visto il degrado e l’abbandono che a Ciricilla imperano da circa quindici anni e di fronte all’amara constatazione odierna della realtà c’è per caso qualcuno che ha il coraggio di offendersi per la vis polemica di chi scrive? Di sentirsi diffamato? Di sentire leso il proprio decoro? Di dire che si sbaglia a sollevare la questione di questa sciovia dimenticata da chi, invece, avrebbe avuto il dovere di non dimenticarla? Di dire che sono tutte menzogne e mistificazioni? Beh, siamo seri…credo nessuno…anzi…perché qualcuno non viene a spiegarci le ragioni di questo abbandono? Perché qualcuno non ci viene a raccontare cosa si sta facendo? Perché qualcuno non ci dice che ne sarà di Ciricilla? I veri indignati siamo noi, siamo noi ad averne fin sopra i capelli di chi dovrebbe fare e non ha fatto e continua spudoratamente a non fare perché letteralmente anestetizzato, siamo noi a dissociarci da chi se ne infischia di denunce pubbliche forti quale questa facendo orecchie da mercante, siamo noi ad essere stanchi dell’immobilismo di chi governa ed amministra la nostra terra portandola, come documentato, al declino invece che sulla strada di una naturale sviluppo, siamo noi ad essere indignati per la vergogna che si consuma ormai da anni ed anni per colpa di chi non fa niente!

Eppure rendersi conto delle potenzialità della zona non è poi impresa tanto ardua. Un aiutino era stato dato con l’articolo del Dicembre 2012 nel quale si ricordava (a chi lo avesse dimenticato) la veste invernale di Ciricilla ricca di tanta neve tale da confermare la giusta intuizione di un nuovo, più vasto ed importante comprensorio sciistico sul Monte Morello ma, chissà perché, continua a non muoversi foglia… Ma è davvero così difficile sedersi ad una tavolo, spremersi le meningi e progettare qualcosa in grado di imprimere una svolta alle sorti di un territorio? E’così difficile risollevare la situazione penosa che va avanti ormai da anni ed anni? E’così difficile “inventarsi” qualcosa di buono? E’così difficile capire come fare per realizzare sviluppo in una Regione a forte vocazione turistica come la nostra? E’così tanto difficile fare? Evidentemente la risposta è si! E la cosa, francamente, fa parecchio ridere se solo si pensa alle capacità che volendo l’uomo è in grado di mettere in atto…se, infatti, in Egitto è stato sufficiente un solo anno per realizzare il raddoppio del Canale di Suez a Ciricilla non ne sono bastati quindici per avere la minima idea degli interventi da fare senza, ovviamente, realizzare alcunché di concreto, lasciando tutto in abbandono e regalando, così, al viandante lo spettacolo triste e squallido della sciovia fantasma…VERGOGNA!!!

Seppur di denuncia questo articolo non vuole fermarsi alla mera critica ma dare il proprio contributo in termini più che mai propositivi perché ciò che muove chi scrive è senso civico oltre che amore per la propria terra…ed allora ecco l’dea…“Ciricilla Ski Park”…Da un lato la nuova infrastruttura sul Monte Morello più adatta per la maggiore altimetria e superficie alla stagione invernale e, dall’altro lato, la conversione della piccola Sciovia “Il Faggeto” oggi abbandonata in “sci estivo” (magari con illuminazione per le discese in notturna)  dando, così, vita ad un’offerta turistica unica data la possibilità di sciare per tutta la durata dell’anno anche durante la stagione calda. La stessa infrastruttura nei mesi invernali ben si presterebbe a divenire, inoltre, un grazioso snowpark! Non solo…lo splendido pianoro di Ciricilla potrebbe ospitare, ancora, un vero e proprio centro per lo sci di fondo andando ad attrarre gli appassionati del settore che già oggi praticano sul posto detta disciplina sulla strada verso Buturo. Di certo politici ed amministratori avrebbero mille possibilità ma solo creando motivi seri di attrazione si crea sviluppo perché, se qualcuno non lo avesse capito, le macerie non fanno girare l’economia!

Questa non è utopia, non si tratta di illusioni o farneticazioni di un romantico visionario ma traguardi concretamente raggiungibili se solo ci fosse, in chi amministra, vero amore per la propria terra, interessamento e voglia di fare! Diciamocela tutta però…un ruolo non secondario avrebbero dovuto giocarlo anche gli operatori turistici di Villaggio Mancuso e dintorni che da subito avrebbero dovuto mettersi in prima linea nella battaglia di sviluppo e recupero di Ciricilla ancor prima dell’interessamento di chi scrive. E’semplice schierarsi dalla parte di chi vuole la sciovia stando, però, scetticamente a guardare, senza interessarsi più di tanto forse per timore di urtare la suscettibilità di questo o quel politico o amministratore, senza scendere concretamente in campo, metterci la faccia, fare squadra e creare l’aggregazione necessaria per difendere davvero un territorio facendone, così, conoscere a chi di competenza le reali problematiche e necessità. Fare turismo non vuol dire semplicemente riempire i ristoranti con i matrimoni ed accontentarsi dei pienoni domenicali ma creare le condizioni di carattere strutturale per offrire servizi di qualità della durata di un anno e non di qualche giorno!

Ad ogni modo Ciricilla è lì, sempre lì, uguale a prima, uguale a se stessa e noi siamo qui, sempre qui a parlare di Ciricilla senza dimenticarla come qualcuno ha saputo ben fare disattendendo, così, le speranze di chi forse dava, a distanza di qualche anno, per sopiti gli animi…ci dispiace per loro ma i riflettori sono sempre accesi e fanno sempre più luce e chi lo sa magari…repetita iuvant!

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