Il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, mette in evidenza i passi avanti fatti: all’opera già 700 cantieri per mettere in sicurezza zone a rischio dissesto idrogeologico, “la strada da fare è lunga, ma fra qualche anno l’Italia sarà un paese più sicuro”
Il risanamento del territorio per fare fronte al problema del dissesto idrogeologico e’ una priorita’ del governo ma, per risolverlo, ci vorranno anni e, comunque, occorre una maggiore cultura del territorio “perche’ se si continua a costruire nell’alveo dei fiumi non ci sono opere che tengano”. E’ quanto ha affermato il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, conversando con i giornalisti al Meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini. “Ci vorra’ molto, molto tempo per risolvere il problema del dissesto idrogeologico – sono parole di Galletti – ma rispetto allo scorso anno abbiamo fatto moti passi avanti. Abbiamo semplificato il sistema, il che ci ha permesso di aprire oltre 700 cantieri per piu’ di 1 miliardo di euro. Abbiamo presentato lo stralcio del primo piano nazionale per 1,3 miliardi, di cui 750 milioni gia’ disponibili. E questi cantieri potranno essere aperti da qui all’inizio dell’anno prossimo. Abbiamo iniziato un lavoro ma questo durera’ anni, non vorrei – ha avvisato il ministro – che cio’ alimentasse aspettative che abbiamo risolto un problema che resta ma, per la prima volta, il governo ha posto come prioritaria la lotta al dissesto idrogeologico. Credo che fra un po’ di un anni potremo avere un Paese piu’ sicuro”. “Non bastano comunque le opere contro il dissesto per evitare che certi eventi non provochino disastri: ci vuole maggiore cultura del territorio e io dico con forza mai piu’ condoni edilizi in questo Paese, perche’ non ci sono opere che tengano se si costruire nell’alveo dei fiumi”.