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Circa la metà dei vacanzieri soffre di “sindrome da rientro”: malesseri fisici e psicologici, stress ed angoscia ostacolano la ripresa lavorativa dopo le ferie
Fisicamente appesantiti, psicologicamente non ancora pronti, e in apprensione per il lavoro incombente. Per un italiano su due il rientro dalle ferie e’ sinonimo di preoccupazione. A dirlo e’ uno studio di In a Bottle, che ha tracciato il profilo di una vera e propria ‘sindrome da rientro’ raccogliendo le opinioni di mille vacanzieri e il parere di 30 esperti tra psicologi, sociologi e nutrizionisti. “Un italiano su tre (34%) – dice lo studio – si scopre non ancora pronto psicologicamente e il 18% avverte quella svogliatezza e poca concentrazione”.
Il rientro dalle vacanze, aggiunge Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, “e’ talvolta insidioso e la ripresa lavorativa, oltre che delle abitudini quotidiane, puo’ generare disagio. Alcuni studi suggeriscono che il 50% dei vacanzieri soffre della ‘sindrome da rientro’, con stanchezza, difficolta’ di concentrazione, mal di testa, stordimento, iper-sudorazione, oltre perdita di entusiasmo, irritabilita’ e chiusura relazionale”. Inoltre, il 34% degli italiani torna dalle vacanze fisicamente appesantito, a causa delle troppe liberta’ su alimentazione e nutrizione che ci si e’ presi in vacanza. Quest’ultima “spesso determina alcuni effetti nocivi sulla salute – conclude Luca Piretta, specialista in Scienza della Nutrizione Umana all’Universita’ La Sapienza di Roma – perche’ spesso e’ sinonimo di sregolatezza di orari, cambi dei ritmi sonno-veglia, si tende ad eccedere con gli alcolici e talvolta ci si lancia in sport estremi senza un’adeguata preparazione”. I consigli degli esperti per superare la sindrome da rientro sono semplici: “Fare 5 piccoli pasti al giorno, aumentare l’assunzione di frutta e verdura di stagione, bere regolarmente acqua, eliminare l’alcol e praticare una blanda attivita’ fisica”.