I proverbi regionali italiani e le citazioni illustri sulle stelle cadenti

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Tanti i proverbi legati a San Lorenzo che, secondo molti storici, morì decapitato e non arso vivo sulla graticola.  Ma le stelle sono le protagoniste di numerose di citazioni di  illustri personaggi. Eccone alcune

Secondo molti storici San Lorenzo morì decapitato e non arso vivo sulla graticola ardente. Tuttavia, l’immaginazione popolare, utilizzando la leggenda della graticola, ha coniato numerosi proverbi. Uno veneto dice : “San Lorenzo dei martiri inozenti, casca dal ciel carboni ardenti”. Un altro proverbio ci ricorda che la festa, che cade proprio nel mezzo della canicola, sarà il giorno più caldo dell’anno, ma non bisogna disperarsi perché “San Lorenzo la gran calura, sant’Antonio la gran freddura, l’una e l’altra poco dura”.

STELLE CADENTI 6Forse questa coincidenza con il periodo canicolare potrebbe spiegare la nascita della leggenda della graticola e il culto straordinario di cui ha goduto il martire che, oltre ad avere il patronato sulla città di Grosseto, viene invocato contro gli incendi. Forse è per questo che in alcuni luoghi dell’Italia e dell’Europa, la festa di San Lorenzo conserva riti con reminiscenze pagane di culti solari d’origine celtica: ad esempio, in Romagna si raccomanda di immergersi 7 volte nelle acque del mare per purificarsi e propiziarsi fortuna e felicità oppure si può fare anche un solo bagno perché, rassicura un proverbio, “E’ bâgn e’ de’ d’SaLurénz e’ va par sët”, cioè “Il bagno nel giorno di San Lorenzo vale per sette”. Altra tradizione, in chiave cristiana, vuole ricordare un’apparizione di San Lorenzo, avvenuta a Cervia, durante un’ epidemia di febbre malarica. Si narra che il Santo del 10 agosto apparve in sogno ad una ragazza malata, indicandole la via della guarigione nelle acque salmastre, che avrebbero donato ai bagnanti i sette doni dello Spirito Santo: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timore di Dio.

Così, per estensione e per paura di future epidemie, i credenti iniziarono a bagnarsi sette volte in mare il 10 agosto, giorno di San Lorenzo.  A Sondro si dice : “Se 1 piöv a San Lurènz l’acqua l’è vegnüda a temp, a la Madòna l’è ancamò bòna, a San Ròch la ga spetà tròpp; se la vèe dòpu San Bartulumè l’è bona de lavà i pè” (Se piove a San Lorenzo (10 agosto) l’acqua è venuta in tempo, alla Madonna (ferragosto) è ancora buona, a San Rocco (16 agosto) ha aspettato troppo; se viene dopo San Bartolomeo (24 agosto) è buona per lavare i piedi() Ed ancora, in ambito agricolo: “A san Lorenzo l’uva si tinge”, “A San Lorenzo si sbraccia il granturco”, “A San Lorenzo l’uva già pende dai tralci”. Le stelle, si sa, hanno da sempre ispirato poeti, scrittori, artisti… per il filoso cinese Confucio “sono buchi nel cielo da cui filtra la luce dell’infinito”; per Galileo Galilei “Le cose sono unite da legami invisibili. Non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella”.

C’e’ chi le stelle le ha trasformate in musica: Ligabue, ad esempio, in Niente Paura canta “Ed anche le stelle cadono, alcune sia fuori che dentro, per un desiderio che esprimi te ne rimangono fuori altri cento”, mentre Edoardo Bennato consiglia “Seconda stella a destra, questo è il cammino… e poi dritto fino al mattino” Per il grande Salvador Dalì “ Si dice che quando una persona guarda le stelle è come se volesse ritrovare la propria dimensione dispersa nell’universo”, mentre Vincent Van Gogh, dice”Per quanto mi riguarda, nulla so con certezza. Ma la vista delle stelle mi fa sognare”. Come non citare una delle menti più brillanti della comunità scientifica italiana, Margherita Hack che saggiamente sosteneva: “Nella nostra galassia ci sono quattrocento miliardi di stelle, e nell’universo ci sono più di cento miliardi di galassie. Pensare di essere unici è molto improbabile”.

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