Maltempo in Veneto, ingegneri: l’evento in Cadore ha messo in evidenza la precarietà dell’assetto idrogeologico della regione

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Frane, smottamenti, e poi il tornado del Brenta ed adesso la bomba d’acqua di Cadore: questi eventi meteorologici eccezionali denunciano una situazione critica della regione

“Questa volta è stato il Cadore ad essere flagellato dalle frane dopo una violenta bomba d’acqua che ha causato rapide, smottamenti e frane che hanno colpito soprattutto le zone di San Vito di Cadore e Cortina. Situazione ancora critica nel Bellunese con case e negozi allagati, strade bloccate, impianti di sci distrutti e, soprattutto, tre morti accertati. Dopo il tornado che l’8 luglio scorso ha devastato la Riviera del Brenta e la frana che proprio un anno fa a Refrontolo, in provincia di Treviso, ha ucciso 4 persone, ecco un altro evento meteorologico eccezionale ed imprevisto che ha messo in triste evidenza quanto sia precario l’assetto idrogeologico del Veneto”. A sottolinearlo è la Foiv, Federazione Ordini Ingegneri del Veneto Secondo i dati della Coldiretti, sono stati 211 gli eventi franosi in Italia nello scorso anno che hanno causato 14 vittime: il Veneto tra le regioni più colpite con Liguria, Piemonte, Toscana, Campania, Lombardia e Sicilia secondo l`Ispra.

tornado della Riviera del Brenta
tornado della Riviera del Brenta

“Purtroppo moltissime sono le aree a rischio idraulico ed idrogeologico in Italia e molte le situazioni preoccupanti in Veneto – sottolinea Gian Pietro Napol, Presidente Foiv, Federazione Ordini Ingegneri Veneto – anche a causa di una carente pianificazione territoriale. Ci si preoccupa molto dei corsi d’acqua principali e si tralasciano i secondari che, come abbiamo tragicamente constatato sono spesso causa di rovina e di morte.” “Come Foiv stiamo avviando una campagna di rilevamento delle evidenti criticità dei corsi d’acqua minori. Un nostro gruppo di lavoro ha predisposto una scheda che sarà inviata a tutti i nostri 15.000 ingegneri che operano nella regione, con l’intento di raccogliere preziose informazioni proprio in merito a situazioni di potenziale pericolo per la pubblica incolumità. Le informazioni contenute nelle schede saranno trasmesse ai competenti uffici della regione ed andranno ad implementare la banca dati esistente”, sottolinea Napol. Per questo la Foiv Federazione Ordini Ingegneri del Veneto, “propone agli amministratori comunali e regionali l’istituzione di un tavolo di concertazione e coordinamento per cercare misure condivise atte ad approfondire e migliorare l’attuale legislazione di settore, con particolare riferimento agli adempimenti richiesti nella redazione dei Piani di Assetto del Territorio (PAT)”. “Naturalmente – precisa Gian Pietro Napol – la stretta osservanza delle norme non è sufficiente per la soluzione dei problemi, bisognerà pensare anche a forme di incentivi e/o agevolazioni fiscali ai privati, affinché siano stimolati ad effettuare interventi di costante manutenzione dei terreni di proprietà e dei corsi d’acqua ivi presenti”. “Fondamentale il dialogo con le Amministrazioni locali alle quali spetta il non facile compito della prevenzione e della mappatura delle zone maggiormente a rischio di eventi meteorologici anomali, spesso non prevedibili e nella maggioranza dei casi purtroppo devastanti per persone e cose”, sottolinea Napol. “Come Foiv – conclude il presidente Napol – ci mettiamo a disposizione degli amministratori con la consapevolezza che il rischio idraulico, idrogeologico e/o meteorologico non è del tutto eliminabile, però si possono intraprendere misure preventive atte a mitigarlo”.

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