E’ di almeno quaranta morti il bilancio non ancora definitivo delle precipitazioni torrenziali che hanno investito lo scorso fine settimana la Corea del Nord in concomitanza con il passaggio del tifone ‘Goni’, provocando alluvioni e straripamenti: lo ha riferito la Federazione Internazionale della Croce Rossa, citando fonti governative di Pyongyang, secondo cui i senzatetto ammontano a piu’ di undicimila. Enormi i danni materiali: si stima che siano state coinvolte 5.240 abitazioni, tra cui 153 andate completamente distrutte e ulteriori 849 lesionate in modo grave, oltre a 99 edifici pubblici e a 51 tratti ferroviari. L’area piu’ colpita e’ stata quella di Rajin, capoluogo della cosiddetta regione economica speciale di Rason, incuneata a ridosso delle frontiere con Cina e Russia. Nell’arco di appena due giorni vi sono caduti nel complesso 250 millimetri di pioggia, 155 dei quali concentrati sabato scorso in sole tre ore. Le conseguenze sono state paradossalmente acuite dall’estrema aridita’ del terreno, colpito nei mesi scorsi dalla peggiore siccita’ da circa un secolo.