La cinetosi, questo il nome scientifico del ‘mal d’auto’, è legata al funzionamento del nostro sistema di orientamento nello spazio
Il mal d’auto o il mal di mare ‘rovina-vacanze’ sono un disturbo sperimentato da molti viaggiatori in questa stagione. Ben il 15% di italiani ne soffre, con diversa intensità: si va dalla lieve nausea fino alla sensazione di collasso con pallore e tachicardia. Un problema non grave dal punto di vista della Salute, ma sicuramente fastidioso. Contro il quale però, prendendo spunto dagli astronauti, “ci si può ‘allenare’ , preparandosi fisicamente a casa, con l’ausilio di un tapis roulant e la tv, oppure un libro”, spiega all’AdnKronos Salute Vittorio Colletti, direttore del Centro per la chirurgia bionica della sordità di Milano, noto per la sua tecnica chirurgica, l’orecchio bionico, che consente di ridare l’udito a bimbi nati sordi. La cinetosi, questo il nome scientifico del ‘mal di viaggio’, è infatti legata al funzionamento del nostro sistema di orientamento nello spazio. L’orecchio, ricorda l’esperto, ha due sistemi: la coclea che ci consente di sentire, e quello vestibolare che ci orienta nello spazio. Ci sono poi i sensori di accelerazione verticale e orizzontale. La percezione spaziale, inoltre, si avvale di altre due ‘spie’: gli occhi e i recettori neuromuscolari degli arti. “Il malessere nasce quando le percezioni non collimano. E questo varia a seconda della sensibilità individuale”, precisa Colletti. Ma proprio come fanno gli astronauti – oppure i piloti – per prepararsi ad affrontare un ambiente molto differente da punto di vista della percezione spaziale, tutti possono allenarsi.
“Una tecnica casalinga può essere quella di guardare la tv o leggere un libro camminando su un tapis roulant. Facendolo con gradualità e frequenza – assicura l’otorinolaringoiatra – si inducono i diversi sensori ad andare d’accordo”. Ovviamente non ci devono essere ‘interferenze’. “Un’otite o un disturbo di un solo orecchio può alterare la sensibilità, creando uno squilibrio della percezione”, aggiunge Coletti, sottolineando che ciò non accade per le malattie croniche, perché in quel caso l’orecchio sano sopperisce alla funzione. “Uno dei rischi quando si viaggia in aereo, ad esempio, è legato all’apertura di un solo bocchettone dell’aria. Il colpo di freddo su un solo orecchio può alterarne la sensibilità. E c’è il rischio di star male”, avverte l’esperto che promuove i rimedi della nonna, dal limone alla gomma americana contro i sintomi. “I consigli classici, in particolare per i bambini che sono più sensibili a questo disturbo, sono sempre validi”, dice Colletti. “A partire dal mettersi in viaggio a stomaco vuoto. O meglio mangiando solo piccole cose solide, come biscottini, ed evitando i liquidi. Con il caldo eccezionale di questi giorni il consiglio è di bere, o di far bere al bambino, pochissima acqua ma in continuazione, in modo da idratare ma senza riempire lo stomaco di acqua”. Utili anche la gomma americana “che stimola la salivazione”, e la fettina di limone. Mentre è assolutamente vietato leggere, messaggiare, guardare il cellulare: attività che danno ad alcuni sensori informazioni di staticità che contrastano con il movimento del mezzo di trasporto in atto”. Per gli adulti, “che sanno meglio regolarsi grazie alle esperienze già fatte”, sono disponibili “anche farmaci adeguati. Ma bisogna ricordarsi che, oltre ad attenuare le sensazioni dei sensori del movimento, attenuano anche gli altri sensori e addormentano un po'”, conclude Colletti.