Le stelle cadenti, conosciute nella tradizione popolare come le ‘lacrime di San Lorenzo’ saranno “visibili in quasi metà del cielo”
Una settimana di desideri da esprimere sotto una pioggia di stelle cadenti. Basta alzare gli occhi al cielo ed è possibile ammirare lo sciame meteorico delle Perseidi, fenomeno che si verificherà nel massimo del suo splendore tra il 10, notte di San Lorenzo, fino al 14 agosto. A confermarlo all’Adnkronos è Luciano Anselmo, ricercatore del laboratorio di dinamica del volo spaziale dell’Istituto di scienze e tecnologia dell’informazione del Cnr di Pisa. Il clou “quest’anno dovrebbe essere tra il 12 e il 13 agosto, anche se ovviamente le Perseidi possono vedersi sia prima che dopo“, sottolinea l’esperto di astronomia precisando che il fenomeno comincia già in luglio. La variabile annuale dipende dal momento in cui la Terra interseca nella sua orbita lo sciame di meteore delle Perseidi. “Si tratta di piccole particelle di un millimetro che vengono perdute dalla cometa Swift-Tuttle, che ogni 133 anni compie un giro intorno al Sole“, spiega Anselmo. “Queste particelle – continua l’esperto – a causa di eventi particolarmente violenti, di espulsione di materiale nel corso del tempo, formano una nube lungo l’orbita della cometa Swift-Tuttle. E quando la Terra, durante il suo corso intorno al Sole, si trova a passare attraverso questa nube, in periodi ben specifici di ogni anno, allora le particelle entrano in contatto a grande velocità (quasi 60 chilometri al secondo) con la nostra atmosfera e prendono fuoco (succede ad altezza superiori agli 80 chilometri nell’alta atmosfera) formando così una scia luminosa visibile ad occhio nudo“.
“Più buio è in cielo, più buio è in terra, maggiore sarà lo spettacolo celeste“, garantisce l’esperto di astronomia sottolineando che l’assenza della nuova luna porterà quest’anno condizioni favorevoli (“in assenza ovviamente di perturbazioni“) per osservare il fenomeno. Uno show che ci sorprenderà con “più di una stella cadente al minuto, circa un’ottantina all’ora in media“. L’ora migliore per vederne il maggior numero possibile? “Prima dell’alba“, dice il ricercatore del Cnr. Tuttavia, gli eventi più spettacolari “sono concentrati intorno alla mezzanotte” quando ci sono meno stelle cadenti “ma le scie luminose sono più intense” perché “le traiettorie sono più radenti all’atmosfera terrestre“. Lo sciame meteorico delle Perseidi “prende il nome dalla costellazione da cui proviene, ovvero Perseo, che si trova nell’emisfero Nord“. Ma non c’è bisogno di fissare lo sguardo verso quella direzione perché, garantito, le stelle cadenti, conosciute nella tradizione popolare come le ‘lacrime di San Lorenzo’ “sono visibili in quasi metà del cielo“.