Vulcani: dal Cile al Messico, le eruzioni più spettacolari del 2015 [FOTO]

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Dal Cotopaxi al Cabulco: ecco le eruzioni più spettacolari e pericolose che si sono verificate in tutto il mondo in questo 2015

Il 2015 è stato un anno ricco per l’attività vulcanologica mondiale, molte i monti che hanno ruggito una e più volte regalando uno spettacolo mozzafiato ma che allo stesso tempo hanno suscitato paura nelle popolazioni che abitano le zone limitrofe. Lo spettacolo di un vulcano che erutta è sempre affascinante: quando ci si trova ad una distanza ravvicinata, vedere le lingue di fuoco che sgorgano zampillando qua e là, ed i pennacchi di fumo che raggiungono altezze inverosimili, si ha la sensazione di vivere un’apocalisse. Impossibile non fermarsi a guardarli anche se solo dalle fotografie degli appassionati più temerari che immortalano l’attività magmatica a distanza ravvicinata.

LaPresse/Reuters

Le immagini a corredo dell’articolo mostrano una serie di vulcani, i più famosi per la loro intensa attività, che nel 2015 hanno regalato uno spettacolo naturale suggestivo e pauroso: come nel caso del Vulcano di Colima, in Messico, sito al confine fra i due stati di Colima e Jalisco. I pennacchi di fumo e cenere arrivarono ad ergersi per circa 3.500 metri. Ed ancora, il vulcano Guallatiri, nel comune di Putre,nella provincia di Parinacota, in Cile. Ha regalato uno spettacolo magmatico lo scorso 31 maggio 2015. In quell’occasione, le autorità di stato e gli organi di vigilanza vulcanica del Cile emanarono un’allerta “gialla”, ossia di medio pericolo, per l’intensa e continua attività del Guallatiri.

Ancora, il 22 Agosto del 2015, una colonna di cenere si è innalzata dal cratere principale del vulcano Cotopaxi, vulcano la cui attività è tutt’ora in corso, le cui immagini sono state catturate dalla collina di Panecillo, a Quito, capitale dell’Ecuador. L’attività eruttiva del Cotopaxi si mantiene tutt’oggi di livello “modesto”, le autorità di stato  dal 15 Agosto hanno infatti emanato un’allerta di livello medio, a causa dell’attività particolarmente prolungata della montagna di fuoco che continua ad espellere vapore e cenere, causando diversi disagi ai villaggi e alle città limitrofe al vulcano. Seppur non vi è pericolo per l’incolumità degli abitanti il presidente ecuatoriano Rafael Correa mantiene tutt’oggi l’allerta in tutta la zona, proprio perchè l’attività eruttiva, seppur monitorabile non può essere prevedibile al 100%.

 

LaPresse /Reuters

Altro spettacolo suggestivo è quello regalato dal vulcano Popocate, in Messico, il 28 Luglio del 2015.  Vi furono circa sei esplosioni, che produssero colonne di cenere alte fino a 2 km e che si muovevano, trasportate dal vento, verso il Nord- Est del paese. Alle prima luci dell’alba del 6 maggio scorso, una nube di cenere si alza ed offusca i cieli di San Jose, capitale della Costa Rica: il vulcano Turrialba, sito a SanGerardo de Iraz, a 65 km a nordest della capitale, si è svegliato ed ha dato il buongiorno agli abitanti con fragorosi tuoni. L’eruzione durò ben tre giorni circa. Le autorità furono costrette a vietare l’accesso alle zone limitrofe ai pendii del vulcano.

14 maggio 2015. Un pennacchio di fumo si alza dal cratere del vulcano Telica, siamo in Nicaragua. Si registrarono due esplosioni rilevanti in quei giorni, e l’Istituto degli Studi territoriali di Stato, mantenne una vigilanza 24h su 24 per arginare qualunque tipo di rischio per la popolazione.

Infine, come non ricordare il grandioso Cabulco. In Cile, il 22 Aprile 2015, il vulcano si risveglia: le autorità del paese emettono un “allerta Roja” (rossa), con l’obbligo di evacuazione per circa 1500 persone che risiedevano nei villaggi in prossimità del vulcano: l’allerta, in quel caso, arrivò al livello massimo.

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