L’Evento di Carrington viene considerato la più grande tempesta geomagnetica o solare mai registrata
Era il 1° settembre 1859 quando Richard Carrington, un astronomo inglese, individuò un evento straordinario mentre osservava il Sole: un flare di eccezionale potenza che finì con l’abbattersi sul campo magnetico terrestre ed il nostro pianeta venne inondato di particelle che alterarono la composizione chimica delle ghiaccio polare.
L’Evento di Carrington viene considerato la più grande tempesta geomagnetica o solare mai registrata. La tempesta provocò notevoli disturbi alle linee telegrafiche, causando l’interruzione delle comunicazioni per 14 ore e produsse un’aurora boreale visibile anche a latitudini del tutto insolite (ad esempio a Roma, alle Bahamas, in Giamaica, El Salvador, alle Hawaii e Cuba).
I magnetometri sparsi per i mondo rilevarono disturbi nel campo magnetico planetario per oltre una settimana. Secondo la National Academy of Sciences statunitense, se un evento simile si dovesse ripetere oggi causerebbe un trilione di dollari di danni alle infrastrutture high-tech e ci vorrebbero da 4 a 10 anni per tornare del tutto alla normalità.
Ricordiamo che qualcosa di simile è avvenuto qualche anno fa: il 23 luglio 2012 si è verificata un’espulsione di massa coronale di entità simile, l’unica differenza è che questo evento non ha investito la Terra, non provocando alcun danno.