Ecco Asti, la città di San Secondo e Vittorio Alfieri
La tranquilla Asti, con i suoi 76.673 abitanti di cui circa 9.000 stranieri, è tra le città più verdi d’Italia, con parchi e aree naturali, con un clima freddo e rigido in inverno e caldo e afoso in estate e famosa per l’efficienza della sua raccolta differenziata. Nacque per mano dei romani, con il nome di Hasta Pompeia, e qui vi costruirono le mura romane, la Torre Rossa, famosa per essere stata l’ultima prigione di San Secondo,l’anfiteatro, le terme, il foro, le cripte di Sant’Anastasio, di San Secondo e di San Giovanni.
L’invasione longobarda, fece di questo municipium un ducato, il cui territorio fu esteso fino alle spiagge della vicina Liguria. Gli insediamenti umani longobardi andavano dalla porta di Torre Santa Caterina al castello dei Valloni. Grazie ai longobardi, Asti diviene un importante centro commerciale, subendo notevoli cambiamenti urbanistici che portarono alla costruzione di diverse torri e palazzi. Fiorente centro commerciale, fu sede delle famosissime casane astigiane, antiche banche in cui era possibile effettuare cambi di valuta e prestiti. Furono i Longobardi ad innalzare la cattedrale di Santa Maria Assunta, la collegiata di San Secondo, palazzo del podestà e del comune, torre Quartero e altri numerosi palazzi e strutture. La trasformazione in contea avvenne qualche secolo più tardi. E’ il periodo delle signorie in cui si susseguono le lotte tra le varie signorie, tra queste Asti decide di accettare quella dei Visconti. Da qui, inizia un susseguirsi di passaggi di dominio tra i Visconti e i francesi, che culminarono con il dominio degli Asburgo, a causa della sconfitta di Francesco I nella battaglia di Pavia del 1525, e la cessione della città ai Savoia per volontà di Carlo V d’Asburgo, facendo si che la città facesse parte del Regno di Sardegna.La Seconda guerra mondiale segnò notevolmente la storia astigiana, in quanto fu una delle città piemontesi che subì notevolmente la persecuzione degli ebrei con annesse deportazioni, i bombardamenti degli alleati e la guerra di Resistenza. I danni e le vittime che ne scaturirono non sembrarono bastare, infatti, pochi anni dopo la fine della guerra fu colpita da un’alluvione, dovuta all’esondazione di alcuni torrenti, che provocò non poche vittime.
La provincia di Asti è legata alla storia di due personaggi: San Secondo e Vittorio Alfieri. Il primo è il Santo Patrono del comune di Asti; mentre il secondo è il noto scrittore e poeta del Settecento. Su San Secondo si hanno notizie incerte, alcuni riportano il suo legame all’impero romano facendone un martire, altri, invece, pensano che fosse un vescovo longobardo. La città è molto legata alla figura del Santo che, secondo la leggenda, fu decapitato lì dove sorge ora la Chiesa a lui dedicata. Secondo gli astigiani, al santo si deve la liberazione dall’assedio di Marmaldo, condottiero di Carlo V. Durante la festa di San Secondo viene donato il palio, cioè una stoffa confezionata per la collegiata. Da non perdersi poi è il palio di Asti, la gara equestre a cui partecipano tutti e 14 i territori della provincia. Famosissima in tutto il mondo per essere la città dello spumante, tra i piatti tipici troviamo la bagna cauda, che consiste in una salsa a base di acciughe in cui si immergono le verdure crude; la finanziera composta dagli scarti di polli e bovini e la polentina astigiana.