Ecco Benevento, la città del Premio Strega e dell’Osservatorio Astronomico del Sannio
Per gli appassionati di magia e stregoneria, Benevento è la città ideale. Conosciuta come la città delle streghe, le sue origini sono avvolte nel mistero. Il territorio, la cui popolazione si aggira intorno ai 60.000 abitanti, si staglia lungo alcune colline, ed ha un clima perfetto per chi ama gli inverni freddi, ma non troppo e le estati calde, ma non troppo. Ad ovest è possibile vedere il Taburno Camposauro, alle cui cime è stato attribuito il nome di la Dormiente del Sannio, grazie alla loro disposizione che sembrano, appunto, disegnare il corpo di una donna. Secondo la leggenda, Benevento nacque per mano di Diomede, fuggito da Troia in fiamme. Secondo, alcuni studi, in realtà, la fondazione è dovuta agli Osci, una popolazione indoeuropea, la cui presenza è stata certificata dal ritrovamento di numerosi reperti di quell’epoca.
Intorno al 300 a.C., Benevento, all’epoca conosciuta come Malaventum, fu conquistata dai Romani, che la definirono come uno dei più fiorenti centri del Sannio meridionale. In questo periodo, proprio ad opera dei Sanniti, fu costruita la rocca dei Rettori, che fu utilizzata dai Romani come centro termale, mentre dai papi come sede dei governatori, motivo per cui si deve l’aggiunta del nome Rettori. Dopo essere stata centro di scontri durante la seconda e la terza guerra punica a cui seguì la sconfitta di Pirro, da parte dei Romani, Benevento fu trasformata in uno dei più importanti centri commerciali e artistici, grazie alla costruzione di Via Traiana, collegata con la Via Appia, l’arco Troiano e il teatro romano. L’importanza di questi eventi contribuì ad attribuire a Benevento il rango di municipium.
La fine del Sacro Romano Impero d’Occidente e le invasioni barbariche, fecero di Benevento un ducato dei Longobardi, il cui duca Arechi II, innalzò la chiesa di Santa Sofia, che dal 2011 è considerata Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO e il cui chiostro è sede del Museo del Sannio. A questo periodo risalgono anche la Cattedrale di Sancta Maria de Episcopio e la Basilica di San Bartolomeo Apostolo. Dopo alcuni principati indipendenti, finì sotto il controllo di Riccardo I d’Aversa. Qualche anno più tardi Enrico III decise di donarla allo Stato della Chiesa, il cui controllo cessò, per un breve periodo, durante la battaglia tra Angioini e Aragonesi. Il ritorno al dominio dello Stato della Chiesa, fu sancito dalla nomina di enclave del Regno di Napoli. Questo comportò la sua trasformazione in ducato per mano di papa Callisto III, che la donò al nipote. Il Seicento, invece, fu scandito da periodi di carestia, malattie e terremoti. Il terremoto del 1688, fu quello più violento da cui si salvò il cardinale Orsini, che ne promosse la ricostruzione, anche dopo il secondo violento terremoto del 1702. Questo contribuì, a creare negli animi dei beneventani l’idea che solo sotto il dominio della Chiesa fosse possibile godere di benessere e lustro. Con le invasioni napoleoniche fu trasformata in principato francese, per poi tornare sotto il controllo papale, il cui potere finì con l’Unità d’Italia. A questo periodo appartiene la Villa Comunale, una magnifica area naturale.
Benevento è conosciuta come la città delle streghe. Questo nome è dovuto, per alcuni, ai riti pagani dei longobardi, sicuramente visti dai beneventani come stregoneschi. Per altri, invece, alla presenza, per diverso periodo, della tribù dei Samentes, le cui sacerdotesse, secondo la leggenda, erano dotate di poteri magici. Queste credenze portarono a numerose persecuzioni da parte della Santa Inquisizione. Per gli appassionati di scienza e astronomia è necessario sapere che, Benevento è sede del più grande Osservatorio Astronomico d’Italia e del MARsec, un centro di telerilevamento satellitare e monitoraggio ambientale, il cui scopo è il controllo dei cambiamenti ambientali. Presente anche il GeoBioLab, un museo di geologia e biologia. Per chi le scienze le odia, ma ama la storia da vistare sono il Museo Diocesano in cui è possibile trovare alcuni cimeli del Duomo salvati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, il Museo Strega dedicato al liquore Strega simbolo della città e il Museo di Arte Contemporanea.
Impossibile non rimanere estasiati dalla cucina beneventana, in cui è possibile assaggiare tra i primi piatti i cicatielli, tipica pasta fatta a mano, i cavatelli con broccoli, le fiavole, cioè una pasta sfoglia ripiena di uova e formaggio e il cardone, una zuppa a base di germogli di carciofo. Tra i secondi, invece, troviamo il mugniatello, un involtino a base di fegato. Tra i prodotti simboli della città, oltre il liquore, vi è il torrone di Benevento. Oltre ad alcune rassegne e concorsi musicali, Benevento è famosa per il Premio Strega, il famoso premio letterario e per il Premio Callisto, famoso premio internazionale di pittura.