Alla scoperta di Bolzano, la capitale della montagna

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Ecco Bolzano, la città del controverso Monumento della Vittoria

Conosciuta come la capitale della montagna, Bolzano ha clima freddo e rigido di inverno caldo e torrido d’estate. Bolzano è sede di uno degli istituti di ricerca rinomati in tutto il mondo, L’Accademia Europea di Bolzano, che è stata visitata anche dal Dalai Lama. Si presume che la città di Bolzano fosse abitata già nell’età preistorica, grazie al ritrovamento di una necropoli e alla scoperta di numerosi reperti, rinvenuti durante l’abbattimento di un’ala dell’Ospedale, risalenti all’Età del Ferro e del Bronzo. La demolizione dell’ospedale non fu l’unico caso in cui si scoprirono antichi oggetti, anzi durante la ricostruzione del duomo a seguito dei bombardamenti degli Alleati, furono trovati  i resti di una basilica paleocristiana. Altri resti romani furono trovati durante gli scavi nel convento dei benedettini, nel convento dei domenicani e nella sede dell’Università.

Con le invasioni dei barbari, gli abitanti del luogo decisero di fuggire e rifugiarsi alle pendici del monte Virgolo, dove costruirono una piccola città, di cui alcune strutture sono state trovate sotto la chiesa di S. Virgilio, nel convento dei Cappuccini e nei pressi di piazza Walther. In epoca medievale è parte di un ducato longobardo e diviene un centro strategico importante, vista la sua posizione tra Venezia e Augusta. Castel Firmiano diviene, in questo periodo, il centro della giustizia di tutto il territorio regionale. Conquistata dai carolingi, di questo periodo è possibile trovare alcuni mosaici nel Duomo della città. Assume la fisionomia di una città, solo grazie all’intervento del vescovo di Trento del XII secolo che creò un borgo mercantile al suo interno, la cui via principale era l’attuale Via dei Portici, ancora la via economica più importante. La crescita territoriale e demografica, da questo momento in poi, è dovuta ai principi e i signori regionali, che fanno di Bolzano luogo di frequenti scontri e conflitti. Grazie agli Asburgo, Bolzano ritrova pace, tranquillità e crescita economica. Questo periodo di crescita raggiunge il suo apice con Massimiliano I che fanno di Bolzano un centro politico ed economico importante. Demograficamente parlando, la città crebbe grazie alle frequenti immigrazioni della Germania e dell’Austria, tanto da trasformare la città in un centro mercantile e commerciale rinomato tanto che Claudia dè Medici istituisce il Magistrato Mercantile, esso si teneva quattro volte l’anno e consisteva nello scambio di prodotti. Il periodo rinascimentale colpisce Bolzano ed è visibile all’interno del Duomo e nel Convento Domenicano in cui è possibile osservare e studiare alcuni quadri provenienti dalla scuola di Giotto. Nel 1805, la città fu annessa alla Baviera e nel 1809 al Regno d’Italia. Durante l’impero napoleonico fece parte del distretto del Trentino, per poi passare agli Asutriaci fino al 1918.

Il periodo fascista segnò particolarmente la città. Oltre alla nota Domenica di Sangue, dove i fascisti crearono panico e danni alla città e alla popolazione, fu installato uno dei monumenti più discussi noto come il Monumento alla Vittoria, ideato da Mussolini stesso. Durante la seconda guerra mondiale fece parte della Germania di Hitler, molti degli ebrei italiani furono deportati nel campo di transito di Bolzano, che fu uno dei quattro campi di concentramento di Italia. Con la fine della seconda guerra mondiale, Bolzano torna nel territorio italiano, anche se la popolazione tedesca presente sul luogo richiede l’autodeterminazione. Successivamente al Trentino Alto-Adige è riconosciuto lo status di Regione autonoma e le provincie di Bolzano e Trento sono riconosciute come Provincie autonome, unici casi esistenti in Italia. Dal punto di vista demografico, la città per diverso periodo subì un calo per poi riprendersi grazie ai flussi migratori. Bolzano è una città multietnica per eccellenza e al momento convivono oltre alla popolazione italiana, una minoranza tedesca e una ladina. Tra i prodotti tipici di Bolzano troviamo il rinomato speck, lo strudel e lo zelten. Attualmente, Bolzano è candidata come capitale europea della cultura per il 2019.

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