Astronomia, macchie solari: breve apparizione e poi la “fuga”

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Quello delle macchie solari è un fenomeno dovuto alla minore temperatura e all’intensa attività magnetica di alcune aree, dove si raggiunge la temperatura di 4.000 gradi Kelvin

Sono comparse per appena cinque giorni alla fine di agosto (dal 21 al 26), alcune macchie solari dal comportamento davvero bizzarro. Da un unico folto gruppo sono via via “fuggite”, dando vita a gruppi separati. E’ stato un fenomeno davvero singolare, come rileva nel suo sito l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

In quei giorni di agosto si sono avute diverse eruzioni solari di media intensità e il grappolo di macchie solari, indicato con la sigla AR2403, è stato in quei giorni l’unico fenomeno di dimensioni significative osservabile sul Sole.

Quello delle macchie solari è un fenomeno dovuto alla minore temperatura e all’intensa attività magnetica di alcune aree, dove si raggiunge la temperatura di 4.000 gradi Kelvin. Anche se sono estremamente luminose, spiega l’Inaf, le macchie solari diventano osservabili “per contrasto”, cioè come zone scure in confronto alle regioni circostanti, dove la temperatura si aggira intorno ai 6.000 gradi Kelvin.

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