La ketamina è un composto sintetico sviluppato negli anni ’60, utilizzato come anestetico e analgesico, ma è usato illegalmente come droga allucinogena
Droghe dalla doppia faccia: la ketamina potrebbe essere utilizzata come nuovo trattamento contro la depressione, annunciano i ricercatori dell’Università di Auckland sul ‘Journal of Neuroscience’. Pare infatti che il monitoraggio degli effetti del farmaco sul cervello abbia rivelato percorsi neurali che potrebbero aiutare lo sviluppo di prodotti antidepressivi ad azione rapida. La ketamina è un composto sintetico sviluppato negli anni ’60, dunque ormai ampiamente fuori brevetto, utilizzato come anestetico e analgesico, ma è usato illegalmente come droga allucinogena. Suresh Muthukumaraswamy e il suo team hanno utilizzato una tecnologia di imaging cerebrale all’avanguardia per indagare quali meccanismi la ketamina usi per attivarsi nel cervello umano. Hanno testato la sostanza nei volontari sani sottoposti a scansione del cervello per vedere quali parti dell’organo fossero interessate. In presenza di depressione due parti del circuito frontoparietale del cervello si interconnettono e si attivano eccessivamente, e pare che la ketamina interrompa questo eccesso di connettività, il che potrebbe essere alla base di un potenziale trattamento contro il ‘male oscuro’. E “a differenza di altri antidepressivi, la ketamina ha un’azione molto veloce”, assicura Muthukumaraswamy. “Siamo ancora a livello sperimentale e purtroppo questa sostanza è anche impiegata come droga, in quanto allucinogena: non è ancora chiaro se possa essere utilizzata nella pratica clinica di routine”.