Il grafene è il materiale più sottile del mondo, destinato a rivoluzionare quasi ogni campo della vita quotidiana
Arriva online “Graphene Factory”, il nuovo portale del Cnr dedicato a grafene e materiali bidimensionali rivolto alla comunità scientifica, ai media e ai cittadini.
Si tratta di una iniziativa tra le più interessanti in materia di divulgazione scientifica, con focus su quello che è già il presente della ricerca avanzata mondiale e che certamente sarà sempre più al centro dell’attività scientifica dei prossimi anni.
Il grafene, scoperto quasi per caso nel 2004 da due scienziati russi, poi premi Nobel per la Fisica nel 2010 proprio per l’importanza della loro conquista scientifica, è il materiale più sottile del mondo, destinato a rivoluzionare quasi ogni campo della vita quotidiana. Un foglio di atomi di carbonio, disposti a formare un reticolo esagonale. Ogni singolo foglio è spesso quanto un solo atomo, e quindi in confronto ha un`estensione laterale enorme, come un lenzuolo molto flessibile eppure resistente. Per questo si parla di grafene come di un materiale bidimensionale, in cui esistono solo le due dimensioni del piano, mentre la terza è pari a zero. Le eccezionali caratteristiche di questo materiale lo rendono promettente per svariate applicazioni e sono centinaia, in tutto il mondo, i gruppi di ricerca che stanno cercando di portare questo materiale dal banco di laboratorio allo sviluppo di una nuova tecnologia e di prodotti a base di grafene.
La prima idea per utilizzare il grafene è stata, naturalmente, quella di realizzare transistor e microchip più veloci di quelli di silicio, oggi alla base di tutti i computer e telefoni cellulari. È però più probabile che sia utilizzato in applicazioni impossibili per il silicio, ad esempio per dispositivi elettronici su plastica, flessibili e resistenti.
Cellulari, computer e televisori “arrotolabili” sono infatti, per il sito del Cnr, “il Santo Graal del settore microelettronico”.
Colossi come Samsung, Nokia o LG, ricorda proprio Graphene Factory, stanno investendo moltissimo per sviluppare questi prodotti e hanno già presentato al pubblico vari prototipi flessibili. I materiali attualmente usati per l`elettronica, in primis il silicio, sono di solito cristallini e fragili, quindi non adatti per questo tipo di applicazioni. Il grafene, invece, può essere piegato e allungato senza perdere le sue proprietà elettriche ed è innanzitutto un candidato ideale per la prossima rivoluzione dell`elettronica.
Il Cnr ribadisce, con questa iniziativa, il suo forte impegno nella ricerca sul grafene e altri materiali bidimensionali, con ben 16 istituti coinvolti sia nella ricerca di base che nello sviluppo di future applicazioni e innovazioni tecnologiche.
Graphene Factory nasce così con l`obiettivo di fotografare, promuovere e supportare la ricerca che si svolge in tutta la rete Cnr, e offrire contenuti e servizi alla comunità scientifica e alle aziende e informazioni per i media e per i cittadini.
Ancora, il Cnr partecipa alla Flagship Graphene, l’iniziativa europea che prevede l`investimento di 1 miliardo di euro in 10 anni (2013-2023), con molti gruppi di ricerca attivi in diversi settori. E’ inoltre responsabile e coordinatore delle attività sui nanocompositi della Flagship Graphene. Sempre parlando di grafene e Cnr, da segnalare lo svolgimento, fino al 18 settembre, a Bologna, del Workshop Europeo multidisciplinare e intersettoriale sulla sintesi, caratterizzazione e valorizzazione tecnologica di grafene e materiali bidimensionali, GraphITA 2015.