Analisi attuale e meccanismi di formazione del Niño
Secondo le ultime affermazioni della WMO (World Meteorological Organization) El Niño, già presente nel Pacifico Equatoriale, tenderà a rafforzarsi ulteriormente. Dovrebbe essere il più forte Niño a partire dal 1997-1998 e potenzialmente si prevede che possa essere tra i quattro eventi più intensi a partire dal 1950. Il picco massimo è atteso tra i prossimi Ottobre e Gennaio e ci accompagnerà per almeno i prossimi 4-8 mesi.
Ma come si genera El Niño?
A partire dalla naturale configurazione barica presente nel Pacifico Equatoriale, dove ritroviamo un centro di bassa pressione vicino all’Australia ed un centro di alta pressione vicino al Perù, l’indebolimento degli Alisei, che è alla base dei processi di formazione del Niño, ridurrebbe l’upwelling sotto le coste del Perù e con esso il trasporto di acqua più fredda dal Perù verso l’Australia. Riducendosi il Termoclino, le forze di gradiente invertono il trasporto da ovest ad est, così acqua più calda si sposta verso l’America Meridionale. Si inverte così la configurazione barica, posizionandosi un centro di alta pressione vicino all’Australia ed un centro di bassa pressione vicino al Perù. Convergendo acqua calda verso l’America, il mare cede calore all’atmosfera e si innescano forti celle temporalesche. El Niño ha una durata media di 10 mesi, per cui piogge abbondanti su zone molto aride tendono a creare alluvioni poiché il terreno non è in grado di assorbire l’acqua in eccesso. Altri danni si riscuotono sull’economia dei paesi dell’America Meridionale, perché riducendosi l’upwelling si ha una diminuzione di nutrienti e di conseguenza una minore pescosità. El Niño influenza la circolazione atmosferica e di conseguenza le precipitazioni e la temperatura dell’aria in specifiche regione del mondo. Per essere studiato si osservano vari parametri tra cui la SST (Sea Surface Temperature) della fascia equatoriale del Pacifico per via dell’innalzamento della temperatura superficiale del mare. La Frequenza Media di El Niño ottenuta a partire dalle serie storiche dal 1950 ad oggi del SOI (Southern Oscillation Index) è circa 4.7 anni. Grazie ai satelliti ed alla strumentazione meteo-oceanografica a terra è possibile prevedere l’arrivo del Niño, ma purtroppo nonostante le moderne tecnologie questo fenomeno risultano ancora oggi un gran problema per molte popolazioni.