Il punteggio dell’Italia è fra i più bassi rispetto agli altri 15 Stati membri dell’Ue esaminati nel ‘Barometro’ dell’accesso delle donne alle moderne scelte contraccettive, reso noto oggi, Giornata mondiale della contraccezione
Il punteggio dell’Italia quanto a politiche rivolte alla Salute e ai diritti sessuali riproduttivi non è cambiato rispetto al 2013, ed è rimasto stabile al 22,4%. Fra i più bassi, rispetto agli altri 15 Stati membri dell’Ue esaminati nel ‘Barometro’ dell’accesso delle donne alle moderne scelte contraccettive, reso noto oggi, Giornata mondiale della contraccezione, dall’International Planned Parenthood Federation European Network. La Salute e i diritti in campo sessuale e riproduttivi – denuncia l’Ippfen – non costituiscono una priorità per la politica italiana, nonostante diversi tentativi degli stakeholder nazionali di stimolare un dibattito pubblico. Negli ultimi anni, poi, le misure di austerità hanno avuto un impatto negativo in questo campo, in particolare per quanto riguarda l’educazione sessuale e la qualità dei servizi forniti dai centri di pianificazione familiare.