Glacier Bay: il più repentino ritiro dei ghiacci documentato dall’uomo

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Glacier Bay National Park and Preserve è una riserva naturale degli Stati Uniti, che si trova in Alaska meridionale, vicino a Juneau. Questo parco nel 1925 fu proclamato Monumento nazionale, dopodiché nel 1979 fu dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO sia per i paesaggi mozzafiato, sia per la biodiversità. Esemplari da preservare presenti in questa area sono ad esempio i grizzly, i caribou e la pecora di Dall. La baia è lunga circa 105 km e da essa dipartono una serie di insenature, due delle quali Muir e Tarr, che si estendono fino a pochi km dal Canada. Ad est ed ovest la baia è circondata dalle montagne del Chilkat e del Fairweather.

Immagine1In passato molti esploratori subivano il fascino di Glacier Bay ed attratti si recavano in quest’area meravigliosa. Così nel 1794 l’esploratore George Vancouver osservò che Glacier Bay era completamente ricoperta di ghiaccio fino all’Icy Strait. Successive esplorazioni come quella del naturalista scozzese John Muir nel 1879 dimostrarono un ritiro drastico dei ghiacci che si erano ritirati dalla baia. Il ghiacciaio noto come Grand Pacific Glacier, nel tempo ha continuato a ritirarsi e nel 1916 era ormai giunto all’imboccatura del Tarr Inlet, a circa 100 chilometri di distanza dalla Glacier Bay. Un ritiro così rapido di un ghiacciaio non era mai stato documentato, ecco perché studiarne l’andamento nel tempo potrebbe essere la chiave per comprendere le connessioni tra cambiamenti climatici e scioglimento dei ghiacciai. Osservando Glacier Bay dal punto di vista oceanografico si nota subito che è un’area molto complessa ma che proprio grazie alle sue caratteristiche ci può fornire informazioni preziose per studiare il clima. Il grande ammontare di acqua dolce immessa per lo scioglimento deli ghiacci e dalle precipitazioni, combinata alle escursioni mareali nell’estuario, possono infatti modificare velocemente temperatura e salinità.

scioglimento-dei-ghiacciAnche la torbidità dell’acqua subirebbe notevoli cambiamenti, a causa della portata di sedimenti prodotta dallo scioglimento dei ghiacci. In alcune zone è stato misurato un accumulo di sedimenti addirittura superiore ad un cm al giorno. Studiare queste aree così vulnerabili ci aiuta a comprendere meglio cosa sta accadendo e con quale velocità i processi agiscono ed interagiscono tra loro. Glacier Bay è sicuramente la zona che ha registrato il più repentino ritiro dei ghiacci di tutto il mondo documentato dall’uomo ma ciò non significa che sia l’unica zona interessata. Il riscaldamento globale sta provocando lo scioglimento dei ghiacciai di calotta e continentali di tutto il pianeta con relativa immissione negli oceani e innalzamento del livello del mare che amplifica l’erosione costiera. Tutti questi processi sono legati tra di loro e sono legati anche a noi e all’intero ecosistema che ci circonda. Condizionano noi e l’intera biodiversità che di giorno in giorno diventa sempre più vulnerabile in varie zone del mondo.

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