Non è un caso che negli ultimi anni non si senta parlare d’altro che di eventi estremi, tra i quali le recenti alluvioni, grandine con dimensioni di palle da ping pong, trombe d’aria sempre più frequenti, uragani e tifoni più intensi, periodi di siccità sempre più lunghi in determinate aree, ecc.. Tutto ciò è legato sicuramente al riscaldamento globale, che è una realtà ormai incontestata dalla maggioranza della comunità scientifica. Il sistema infatti disponendo di un quantitativo superiore di energia, sicuramente non legato a fattori esclusivamente naturali, si esplicita nei fenomeni con maggiore intensità. Un esempio è fornito dal recente ciclone mediterraneo che ha provocato alluvioni in Spagna, Sicilia e Calabria. Il mare avendo raggiunto temperature prossime ai trenta gradi ha ceduto calore latente all’atmosfera, rinforzando il centro di bassa pressione, arricchendolo di aria calda ed umida.
Infine l’ulteriore contrasto con aria fredda proveniente da NE ha contribuito alla pericolosità dell’evento. Questo è solo uno dei casi che potremmo citare. Anche lo scioglimento dei ghiacciai indirettamente provoca grandi danni all’ambiente, poiché immettendo ingenti quantità di acqua dolce in mare contribuisce all’innalzamento del livello del mare, il quale avanza sempre più a discapito delle coste. In Bangladesh ad esempio, a causa dello scioglimento dell’Himalaya che immette enormi quantità di acqua dolce in mare, la terra erosa dal moto ondoso si sgretola sotto ai piedi di minuto in minuto con un’evidenza spaventosa. Isole poco al di sopra del livello del mare rischiano di essere inabissate, coste inondate con danni alle strutture, ecc…
Anche in Italia la linea di costa, specialmente per quanto riguarda le spiagge basse e sabbiose sta arretrando e dunque sono fondamentali interventi di ripascimento. Addirittura è stato evidenziato nell’ultimo report dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) che se si sciogliessero tutti i ghiacciai della calotta della Groenlandia avremmo un innalzamento del livello del mare di circa 6 metri, nel caso in cui volessimo considerare la calotta antartica addirittura si aggira intorno ai 60 metri sull’attuale livello del mare. Questi dati ci potrebbero spaventare, considerando che andrebbero a ridisegnare la geografia mondiale, facendo inabissare vastissime aree. Un’evidenza del passato per dimostrare quanto detto è data dal Tirreniano, periodo interglaciale in cui il livello del mare era più alto di quello attuale di ben 8 metri. Il clima è un sistema molto suscettibile ed in continuo cambiamento, che a che fare con tutto il nostro sistema, condizionando le nostre vite. E’ impossibile contrastare le variazioni climatiche naturali, ma sicuramente possiamo ridurre la nostra influenza sul clima adottando tutti uno stile di vita che rispetta l’ambiente. Per ora sta a noi adattarci alle variazioni climatiche e prepararci agli eventi estremi con l’aiuto degli esperti. Siamo parte integrante di questo sistema, per cui per tutelarci dobbiamo prima tutelare l’ambiente.