Il mar Glaciale Artico comincia a raffreddarsi regalando le prime importanti ondate di freddo sul nord dell’Eurasia
Solo ora, con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia, le masse d’aria sopra l’Artico cominciano pian piano a raffreddarsi, scendendo su valori al di sotto dello zero anche a livello del mare. L’arrivo della grande oscurità sul vasto oceano Artico sta favorendo il raffreddamento autunnale che tende a rinvigorire la figura del vortice polare troposferico, favorendo l’avvento delle prime grandi gelate autunnali oltre il Circolo Polare Artico e lungo la regione sub-polare. Proprio negli ultimi giorni, a seguito di un considerevole irrobustimento della figura ciclonica del vortice polare troposferico, spaccato in due differenti “lobi” ormai pienamente autonomi, centrati rispettivamente fra l’Arcipelago Artico canadese e la costa artica della Siberia orientale, a ridosso del mare della Siberia orientale, in gran parte della regione artica si è avviato un considerevole raffreddamento che ha fatto sprofondare i valori termici ben al di sotto della soglia dei -15°C -20°C a livello del mare.
Ciò sta agevolando l’isolamento di un vasto nucleo di aria gelida, fra il mar Glaciale Artico centrale e le coste settentrionali della Groenlandia, caratterizzato da isoterme sotto la soglia dei -15°C -20°C alla quota di 850 hpa. Al contempo l’ampia circolazione ciclonica, innestata dai due grandi “lobi” posizionati fra l’Artico canadese e il nord della Siberia centrale, sta permettendo a parte di questo nucleo molto gelido di scivolare verso le regioni più settentrionali della Siberia centro-orientale, con particolare riferimento per la parte settentrionale dell’altopiano centrale Siberiano e la Repubblica di Jacuzia, così come parte dei territori dell’Artico canadese e della Groenlandia settentrionale, dove le temperature hanno subito una brusca discesa, arrivando a lambire la soglia dei primi -15°C a bassa quota. In questi ultimi giorni le temperature più basse sono state archiviate proprio sui territori più settentrionali della Siberia centro-orientale, che cominciano a essere innevati ed esposti ad importante effetto “Albedo” che tende a raffreddare ulteriormente lo strato di aria prossimo al suolo, causando le prime gelate di stagioni in situazioni del tutto ideali, con scarsa ventilazione nei bassi strati e cieli in larga parte sereni o poco nuvolosi.
Non è un caso se nei giorni scorsi sulla Siberia centro-orientale si sono misurate temperature minime sui -15°C -16°C, come i -15,1°C di Igandzha-Madaun, i -14,8°C di Kolymskaya o i -14,4°C di Ojmjakon. Col progredire del raffreddamento, le prime vere ondate di freddo si preparano a versarsi sul nord della Siberia centro-orientale e sui Territori del Nord-ovest, nel profondo nord del territorio canadese. Ed in modo particolare sul settore centrale del mar Glaciale Artico e in maniera meno significativa fra il mare di Kara e il mare di Laptev, dove in queste ore sta scorrendo un nucleo di aria veramente gelida, con isoterme sotto i -20°C a 850 hpa, lungo il bordo settentrionale del vasto lobo siberiano del vortice polare, che punta verso la penisola di Tajmyr e l’estremo nord della Siberia centro-orientale, con sostenuti venti da NO e N-NO che spingeranno l’aria gelida fin verso il nord dell’altopiano centrale siberiano e la parte più settentrionale dei monti Verhojansk, non distante dal bacino della Lena, dove nei prossimi giorni sono attese nuove nevicate sparse che accompagneranno un diffuso calo dei valori termici. L’attività del profondo “lobo siberiano”, in azione con un profondo minimo barico sul mar di Laptev, riuscirà a sospingere dal suo bordo occidentale masse d’aria gelide d’estrazione artica.
Queste transitando sopra le vaste lande della Siberia centro-orientale, riusciranno a conservare le loro originarie caratteristiche fredde, raggiungendo successivamente i territori della Siberia centro-orientale con gelidi venti da NO e O-NO che provocheranno un brusco calo termico su tutta la Siberia centro-orientale. Basti pensare che l’isoterma di -10°C alla quota di 850 hpa dovrebbe scivolare fino all’altopiano della Siberia centrale, contribuendo ad incrementare ulteriormente il raffreddamento delle lande eurasiatiche. Nei giorni a seguire l’insistenza di questo vasto ciclone extratropicale a cuore freddo riuscirà a spingere un blocco di aria molto fredda verso la Siberia centro-orientale, ove si isolerà nei prossimi giorni un grande serbatoio di aria piuttosto fredda che spianerà la strada al grande raffreddamento tardo autunnale (“raffreddamento pellicolare”) di Novembre che formerà il futuro anticiclone termico sulle vaste lande euro-asiatiche. Tale processo sarà anche favorito da una notevole estensione dei territori innevati di fresco, fino all’estremo nord della Manciuria e al nord della Mongolia, sottoposti all’effetto “Albedo”.