Negli esperimenti sugli animali gli effetti sull’aspettativa di vita della riduzione delle calorie si sono visti iniziando la dieta in giovane età
Mangiare poco potrebbe essere un ‘elisir di lunga vita’ per gli anziani, perche’ la restrizione calorica migliora tutti gli indicatori della salute, dal colesterolo alla pressione. Lo afferma uno studio del National institute of Health statunitense pubblicato dal Journal of Gerontology: Medical Sciences, secondo cui i risultati sono inferiori a quelli visti nelle cavie di laboratorio, ma comunque apprezzabili. Negli esperimenti sugli animali gli effetti sull’aspettativa di vita della riduzione delle calorie si sono visti iniziando la dieta in giovane eta’, un esperimento che negli uomini richiederebbe anni. Per verificare se ci sono effetti misurabili piu’ a breve termine i ricercatori hanno selezionato 218 persone giovani o di mezza eta’ sottoponendoli per due anni a una dieta che riduceva il peso del 15,5% nel primo anno, con una restrizione calorica di circa il 12%, mantenendolo poi costante per il secondo. Contrariamente a quanto visto sugli animali, scrivono gli autori, non si sono avuti ne’ un rallentamento del metabolismo ne’ una variazione della temperatura corporea, ma la restrizione calorica ha avuto comunque effetti apprezzabili su molti parametri che sono legati alla longevita’. “La pressione sanguigna nei soggetti studiati e’ diminuita del 4% – si legge nel comunicato del Nih -, e il colesterolo totale del 6%. La restrizione calorica ha causato una riduzione del 47% della proteina C-reattiva, uno dei predittori delle malattie cardiovascolari, e della resistenza all’insulina. Anche l’attivita’ dell’ormone tiroideo T3 e’ risultata minore del 20%, un fattore associato ad una maggiore speranza di vita”.