Il piano d’azione è il secondo step degli Obiettivi di sviluppo del Millennio che tutti i 193 stati membri dell’Onu si sono impegnati a raggiungere
I leader mondiali adotteranno venerdì all’Onu i nuovi obiettivi per “trasformare il Pianeta” entro il 2030. Il piano d’azione è il secondo step degli Obiettivi di sviluppo del Millennio che tutti i 193 stati membri dell’Onu si sono impegnati a raggiungere nella prima tranche entro la fine del 2015.
Ecco in breve i nuovi traguardi che l’Onu si è fissato per i prossimi 15 anni: più di 800 milioni di persone vivono ancora con meno di 1,25 dollari al giorno, la maggior parte nell’Africa Subsahariana e in Asia; gli Stati membri sottolineano l’importanza di dare accesso a tutti a cure sanitarie adeguate, istruzione e alla promozione dell’uguaglianza di genere e delle donne nel mondo; un altro capitolo importante è dedicato alla lotta ai cambiamenti climatici e la protezione dell’ambiente.
I nuovi step del Millennium Goal partiranno da gennaio 2016 e dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre 2030.
Resta il nodo finanziario: chi pagherà le azioni per raggiungere gli obiettivi? Si tratta di 3.500-5.000 miliardi di dollari in 15 anni. Il contributo dei Paesi membri attualmente è insufficiente e l’Onu intende spronare i governanti a trovare le risorse migliorando la lotta alla corruzione in particolare nei Paesi produttori di petrolio. L’Onu inoltre conta molto sul sostegno dei privati.
Per l’occasione sono state proiettate sul palazzo di vetro delle immagini ma anche un video illustrativo dell’impegno a “trasformare il pianeta”.
