Una configurazione barica alquanto complessa per il periodo, ecco le aree a rischio temporali
La situazione sinottica sull’area euro-atlantica diventa particolarmente dinamica a causa del progressivo approfondimento della circolazione depressionaria, presente a ridosso delle coste sud-orientali della Groenlandia, la quale con la sua intensa rotazione tende a sospingere l’asse del promontorio anticiclonico “interciclonico”, oggi sulle Isole Britanniche, in direzione del mar del Nord e della penisola Scandinava, dove nei prossimi giorni si isolerà un area con massimi di geopotenziale (a 500 hpa). Poco più ad est del promontorio anticiclonico troviamo in azione una seconda saccatura, meno profonda, che dal Baltico e dalla Finlandia prolunga i propri elementi più meridionali in direzione del bacino centrale del Mediterraneo, favorendo lungo il suo margine più orientale il richiamo di masse di aria calde e umide dalle coste libiche fin verso lo Ionio e la Grecia.
Aria calda che salendo di latitudine, al traverso dello Ionio e della Sicilia tende ad interagire con le masse d’aria più fresche, dai quadranti nord-orientali, che dall’area danubiana e dai vicini Balcani si muovono in direzione dell’Adriatico e del Tirreno, sotto forma di freschi venti di bora e grecale, originando in loco una “banda baroclina” che origina attività convettiva disorganizzata fra Canale di Sardegna, basso Tirreno e mar Ionio. Questo tipo di assetto configurativo, molto complesso, lo ritroveremo anche nella giornata di domani, anche se non mancherà qualche cambiamento. Ad esempio già dalla mattinata di domani il promontorio anticiclonico “interciclonico”, spostandosi verso levante ed entrando in fase di “tilting”, isolerà i propri massimi al suolo e di geopotenziale in quota proprio sulla Scandinavia, fra Norvegia e Svezia.
Lungo i margini più orientali di questa figura di alta pressione, che estenderà i propri elementi con un cuneo fino al nord del Golfo di Botnia e all’estremo nord della Finlandia, si inserirà un flusso di correnti più fredde da Nord e N-NE che dalla penisola di Kola e dal settore più meridionale del mare di Barents, attraverso la Finlandia e le Repubbliche Baltiche, si spingeranno sulla Polonia, l’ovest della Bielorussia e dell’Ucraina, raggiungendo in seguito, nel corso della serata di domani la Repubblica Ceca, la Slovacchia, l’Austria, l’Ungheria, la Slovenia e la Croazia.
Questo flusso di aria più fresca, di lontane origini polari continentali, solo in parte riuscirà a sfociare sul territorio italiano, tramite sostenuti venti “catabatici” che si attiveranno lungo i valichi del Carso e delle Alpi Dinariche, sotto forma di venti di bora su Golfo di Trieste ed alto Adriatico, e di grecale fra mar Ligure e medio-alto Tirreno. Questo flusso di aria decisamente fresca “retrograda” una volta penetrato sul bacino centrale del Mediterraneo, sotto forma di correnti nord-orientali, andrà ad alimentare la latente vecchia circolazione depressionaria da giorni insistente sul Mediterraneo centro-occidentale.
Al contempo, pero, sull’Atlantico l’altra saccatura collegata alla depressione extratropicale a sud della Groenlandia comincerà a subire un processo di “stretching”, evolvendo in un nuovo “CUT-OFF”, colmo di aria fredda polare marittima, che entro la nottata fra domani e martedì tenterà di entrare in fase con la “lasca” depressione insistente sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo. Ciò dovrebbe favorire, entro la giornata di martedì, la formazione di un canale depressionario, con una circolazione abbastanza “lasca”, che dal vicino Atlantico si estenderà al Mediterraneo centro-occidentale e alle nostre Isole Maggiori (Sardegna e Sicilia).
Difatti proprio nella giornata di martedì, mentre fra il sud della Svezia e la Danimarca l’anticiclone scandinavo posizionerà i propri massimi di ben 1040 hpa, sul Mediterraneo centro-occidentale si andrà a consolidare la circolazione depressionaria ivi presente, grazie anche alla maggiore alimentazione di aria fresca che dagli intagli naturali delle Alpi Dinariche si versa sul bacino centrale del Mediterraneo, venendo poi risucchiata dalla stessa depressione mediterranea, la quale presenterà due differenti minimi, al suolo ed in quota. L’arrivo dell’aria fresca da NE, in sfondamento dal Golfo di Trieste e dalle coste Dalmate, avrà anche un secondo effetto. Quello di intensificare ulteriormente la “banda baroclina”, per separazione di masse d’aria differenti, che dal basso Tirreno si spingerà verso l’alto Ionio, causando ancora una vivace attività temporalesca che in giornata potrà dare la stura a rovesci e temporali, anche di forte intensità sulle coste della Sicilia orientale e della Calabria ionica meridionale, dove localmente le precipitazioni potrebbero divenire anche abbondanti, per via anche del “forcing” orografico esercitato dai rilievi della bassa Calabria e della Sicilia orientale alla umida ventilazione orientale.
Ma ad inizio settimana qualche pioggia e breve rovescio si vedrà pure sulle coste adriatiche, per il “forcing” orografico alla ventilazione da NE in uscita dai valichi delle Alpi Dinariche, che favorirà lo sviluppo di annuvolamenti piuttosto compatti, sul versante sopravento dell’Appennino, che potranno dare luogo a precipitazioni sparse. Soprattutto fra Abruzzo, Molise, est della Basilicata e Puglia, dove localmente non si possono escludere locali rovesci.