“Il raffreddore si contrae a scuola e può capitare che poi i bambini contagino i genitori. Si tratta di un disturbo che guarisce in genere entro 5 giorni, ma può accompagnarsi a inappetenza”
Con l’altalena del meteo e delle temperature, è arrivata la prima grande epidemia di raffreddore fra gli under 18: “A 10 giorni circa dall’inizio delle scuole sono già 500 mila i bambini colpiti e quest’anno il maggior numero è concentrato fra i piccolissimi, quelli da 0 a 3 anni, ma anche i genitori”. Parola di Italo Farnetani, pediatra di Milano che ha realizzato un’indagine per l’AdnKronos Salute. “Più in dettaglio, abbiamo 300 mila raffreddati tra 0-3 anni, 150 mila di 4-6 anni e 50 mila di 6-18 anni. Più di 100 virus sono responsabili del raffreddore, e non è un caso che ad essere più colpiti siano i più piccini, vulnerabili perché ai primi incontri con questi patogeni”. Nella maggioranza dei casi si tratta di forme senza febbre, “al massimo con qualche alterazione della temperatura, intorno a 37,5. Sempre nei più piccini può manifestarsi una rinofaringite, mentre nei grandi una rinite. Il raffreddore – aggiunge il pediatra – si contrae a scuola e può capitare che poi i bambini contagino i genitori. Si tratta di un disturbo che guarisce in genere entro 5 giorni, ma può accompagnarsi a inappetenza. Mai forzare il bimbo a mangiare, mentre è bene tenere le narici libere e preoccuparsi che sia ben idratato”. Nonostante il naso colante e gli starnuti, inoltre, Farnetani invita i genitori a non tenere a casa i piccoli raffreddati: “Se non ci sono altri disturbi come la febbre devono andare a scuola, altrimenti rischiano di fare mesi e mesi di assenza. Il raffreddore si trasmette con le goccioline di saliva, ma anche attraverso il contatto con le mani ‘contaminate’ dalle secrezioni di naso, bocca e occhi. Ecco perché è fondamentale lavare spesso le mani e pulire a scuola i giocattoli dei bambini ogni giorno”.