Tumori: aumenta la sopravvivenza in Europa, Italia nella media

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Lo rivela il programma di ricerca EUROCARE 5, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanita’ e dalla Fondazione IRCSS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

La sopravvivenza per tumore in Europa, a 5 anni dalla diagnosi, aumenta costantemente. Ma rimangono differenze tra i paesi. I dati dell’Italia rientrano nella media dell’Ue. Lo rivela il programma di ricerca EUROCARE 5, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanita’ e dalla Fondazione IRCSS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. I risultati saranno presentati domani 26 settembre a Vienna in occasione dell’annuale appuntamento dell’EuropeanCancerCongress. Gli approfondimenti saranno pubblicati nel prossimo numero dell’European Journal of Cancer. Lo studio EUROCARE-5 copre mediamente il 50 per cento della popolazione Europea. Sono stati analizzati i dati di oltre 10 milioni di pazienti adulti diagnosticati per 40 diversi tipi di tumore nel periodo 1995-2007 e seguiti fino al 2008. Lo studio rivela che la percentuale di pazienti oncologici che sopravvivono 5 anni dopo la diagnosi, pur essendo migliorata rispetto alla fine degli anni novanta, e’ ancora molto variabile tra Paesi Europei. Le differenze sono piu’ accentuate per i tumori ematologici. In generale, nel periodo considerato, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi aumenta costantemente in tutte le regioni Europee per la maggior parte dei 40 tipi di tumore esaminati, e aumenta in modo particolare nei paesi dell’Est Europa, che sono in genere i piu’ svantaggiati. Tuttavia le differenze tra Paesi permangono e il divario maggiore si osserva proprio per le patologie interessate da notevoli progressi terapeutici, come le leucemie mieloidi croniche, i linfomi non Hodgkin e due suoi sottotipi (linfomi follicolari e linfomi diffusi a grandi cellule B). In Italia la sopravvivenza per i tumori ematologici e’ generalmente in linea con il valore medio Europeo in particolare per i linfomi di Hodgkin (82 per cento contro 81 per cento) e non Hodgkin (62 per cento contro 60 per cento), per le leucemie mieloidi croniche (53 per cento) e acute (16 per cento contro 17 per cento). La sopravvivenza dei pazienti italiani affetti da mieloma multiplo e’ invece significativamente piu’ elevata della media (46 per cento contro 39 per cento). In Italia ci sono margini di miglioramento rispetto ai paesi del Centro-Nord Europa, in particolare per i linfomi follicolari (72 per cento contro 75 per cento), linfoma diffuso a grandi cellule B (50 contro 60 per cento), leucemia/linfoma linfoblastico (38 per cento contro 44 per cento) e leucemia mieloide cronica (53 per cento contro 58 per cento).

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