Qualche anno fa la ricerca si è orientata verso la cosiddetta immunoterapia oncologica che sfrutta le difese immunitarie dell’organismo per combattere le cellule tumorali
Contro il melanoma nuove ‘armi’ arrivano soprattutto dall’immunoterapia. E’ quanto ha sottolineato alla presentazione della seconda fase della campagna ‘Il sole per amico’ Paola Queirolo, Responsabile Oncologia Medica dell’IRCCS-AOU San Martino-IST di Genova e Presidente di IMI. “In anni molto recenti le possibilita’ di trattamento del melanoma sono molto cambiate, abbiamo farmaci che rispetto ai tradizionali chemioterapici sono in grado di prolungare la sopravvivenza in modo significativo. Mi riferisco alle terapie a bersaglio molecolare che inibiscono specifiche mutazioni geniche del tumore, come la mutazione BRAF che si trova nel 50% dei melanomi in stadio avanzato – ha spiegato l’esperta – qualche anno fa la ricerca si e’ orientata verso la cosiddetta immunoterapia oncologica che sfrutta le difese immunitarie dell’organismo per combattere le cellule tumorali. La novita’ piu’ importante e’ rappresentata da una nuova molecola, pembrolizumab, un anticorpo immunomodulante, anti-PD-1, in fase avanzata di sperimentazione in diversi trial clinici che ha dimostrato un’efficacia superiore ai precedenti in termini di sopravvivenza ma anche nelle risposte obiettive e nella progressione free survival e rappresenta il futuro per il melanoma ma anche per altre importanti forme tumorali quali il tumore del polmone e il mesotelioma”. “Il melanoma e’ un tumore dallo sviluppo subdolo che ne fa appunto una tra le neoplasie piu’ temute – ha ricordato Queirolo -. L’incidenza e’ piu’ che raddoppiata negli ultimi trent’anni ovunque. Nel nostro Paese almeno 100.000 persone convivono con una diagnosi di melanoma, mentre sono circa 10.000 le nuove diagnosi ogni anno. Nel mondo i nuovi casi sono 232.000 l’anno con oltre 70.000 decessi”.