Alla scoperta di Modena, non solo la città dell’aceto balsamico

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Ecco Modena, dall’aceto balsamico alla Panini, Maserati e Ferrari

La bella Modena è una città emiliana che conta circa 185.000 abitanti, di cui circa 28.000 sono stranieri. La città si estende nella Val Padana ed è attraversata da due fiumi importantissimi: il Secchia e il Panaro, a cui è stata dedicata la fontana dei due fiumi. Il clima è tipico della val padana, con inverni umidi, freddi e piovosi ed estati molto afose. Dal punto di vista economico è una delle città più importanti in Europa, grazie alla presenza di aziende come: l’azienda del Parmigiano Reggiano, l’azienda Fini e Cremonini, l’azienda dei Grandi Salumifici Italiani, quella della Ferrari e della Maserati. L’altro primato europeo che conserva è quello di essere una delle città europee più inquinate.


Modena
fu un importante insediamento Etrusco, poi conquistato dai Galli e, infine, dai Romani che ne fecero una colonia. Fu abbandonato a seguito delle frequenti esondazioni del Secchia e del Panaro. Divenuta sede vescovile, fu ripopolata e fu costruita un’importante cinta muraria. A questo periodo appartiene la Cattedrale. Terminato con l’epoca comunale, il potere vescovile fu sostituito da quello civile a causa della sconfitta subita dalla parte Guelfa della città di Bologna. Nel 1288, fu consegnata agli Estensi di Ferrara. Modena riuscì a sconfiggere Bologna solo nel 1325, con una brutale battaglia che portò i modenesi sotto le mura bolognesi. Nel 1598 fu nominata capitale del ducato d’Este, nomina che durò fino al 1859. Il Ducato riuscirà a mantenere il suo potere nonostante le dominazioni straniere, fino all‘Unità d’Italia, la cui annessione fu votata tramite plebiscito. Tra la fine dell’Ottocento e il Novecento, Modena così come tutta l’Emilia Romagna, fu un rinomato centro comunista e socialista. Infatti, dal 1943 in poi furono innumerevoli i massacri, le distruzioni di edifici e le umiliazioni da parte dei nazisti e dei fascisti. Ecco perchè la Resistenza svolse un’attività sorprendente in questo territorio, che prese il nome prima di triangolo nero, sotto la dominazione fascista, poi di triangolo rosso quando nel biennio 1846-1848, gli ex partigiani decisero di uccidere tutti coloro, che fossero ritenuti vicini al fascismo. Grazie alla sua attività nella lotta partigiana, fu insignita della Medaglia d’oro al valore militare. Di questo periodo è l’Accademia Militare e l’Arma dei Carabinieri. Gli anni del dopoguerra furono gli anni del boom economico, grazie alla presenza di aziende come la Panini, la Ferrari e la Maserati.

Punti di riferimento della città e monumenti indimenticabili sono: il Duomo, che insieme alla Torre Ghirlandina e a Piazza Grande fanno parte, dal 1997, del patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. La Chiesa di San Vincenzo, sede dei monumenti funebri degli Estensi, la Chiesa di Santa Maria della Pomposa che fa parte dell’aedes muratoriana, in quanto fu dimora di Ludovico Antonio Muratori, personaggio importantissimo della città non solo per la sua attività di scrittore, ma anche perchè decise di prendere dimora in questo luogo per prendersi cura delle anime di uno dei quartieri più poveri della città. La Chiesa del Voto, il cui nome deriva proprio da un evento, in cui tutto il comune ed il duca estense dell’epoca decisero di fare un voto, secondo il quale avrebbero costruito una chiesa qualora sarebbe terminata la pestilenza che stava colpendo la città. Il Palazzo Ducale, che oggi ospita l’Accademia Militare, il Palazzo di Santa Margherita che ospita il Museo della Figurina. La famosissima Biblioteca Estense che raccoglie importanti manoscritti, carte geografiche, fotografie e antichi libri; il palazzo Musei sede dei principali musei della città come: il Museo Civico d’Arte, il Museo Lapidario Estense, il Museo Lapidario Romano, la Gipsoteca Graziosi e il Museo Archeologico Etnologico. Qui, è possibile trovare oltre alla già citata biblioteca, anche la Galleria Estense una delle più importanti in Italia. La Galleria ospita le opere di Tintoretto, di Paolo Veronese, il busto in marmo del Bernini e la tela di Velazquez. Rinomati anche il Museo del Volley, il Museo Enzo Ferrari e i Musei Universitari ( il Museo Mineralogico e Geologico Estense, il Museo di Paleontologia, il Museo di Zoologia e Anatomia Comparata, l’Orto Botanico, il Museo Astronomico e Geofisico, il Laboratorio delle macchine matematiche e i Musei Anatomici).

Tra gli appuntamenti importanti della città troviamo il Festival della Filosofia e il Carnevale, di cui famosa è la maschera cittadina di Sandrone. Famosa per la sua cucina ottima e per i suoi prodotti tipici, Modena è ricordata per: il prosciutto di Modena, i salami, la coppa di testa e i ciccioli. Accanto a questi: lo zampone, il cotechino e lo strutto fondamentale per lo gnocco fritto. Ancora la crescentina, il tortellino molto conteso con la vicina Bologna, il borlengo, il bensone ( pane dolce cotto al forno), l’amaretto e la torta Barozzi dalla ricetta segreta. I prodotti tipici e simbolo della città sono: il famoso aceto balsamico e il lambrusco.

 

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