Alla scoperta di Palermo, la capitale italiana dello street food

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Ecco Palermo, la città del Sito arabo- normanno e la cattedrale di Cefalù a Monreale patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO

In Sicilia tra i tanti posti da vedere, degna di nota è sicuramente Palermo, il quinto comune italiano per popolazione. La città offre panorami e luoghi di immensa bellezza e splendore. I fiumi e i torrenti della città scorrono prevalentemente sotto terra, un esempio sono il Kemonia e il Papireto che scorrono sotto il centro storico, unica eccezione è il fiume Oreto. Il clima palermitano varia da estati calde e asciutte a inverni freddi e particolarmente piovosi. Da ricordare è la disastrosa alluvione che colpì la città nel febbraio del 1931, che causò la morte di 10 persone.

La piana di Palermo presenta tracce che confermano la tesi, secondo la quale il territorio fosse abitato già in epoca preistorica. Proprio nella grotta dell’Addaura sono stati rinvenuti strumenti utilizzati per la caccia. La città fu fondata dai Fenici, che ne fecero città- porto e permetterono alla città di trasformarsi in un punto commerciale di riferimento per molte popolazioni vicine, tra cui i greci. Dopo essere stata per un periodo sotto il dominio cartaginese, fu conquistata dai Romani. Nonostante i vani tentativi da parte dei Cartaginesi di riprendere la città, i Romani riuscirono a mantenere il loro dominio facendo in modo che continuasse a mantenere la sua originaria attività di città porto. Distrutta dalle invasioni barbariche, fu liberata dai Bizantini che restaurarono e diedero a Palermo lustro e benessere. Nel 831, però, Palermo fu conquistata dagli Arabi, che la proclamarono capitale della Sicilia. Oltre alle numerose moschee innalzate, gli arabi introdussero una nuova attività economica che aumentò i profitti della città, la coltivazione di agrumi creando così la Conca d’oro. Le lotte interne contribuirono allo sfascio del dominio arabo, tanto da facilitare la conquista dei Normanni. Il Ponte Ammiraglio è simbolo di quest’epoca, in cui lo stile arabo si mescolò con quello normanno. Con Ruggero II, Palermo conobbe un periodo artistico e culturale ai massimi livelli, a questo periodo appartiene la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio e la Cappella Palatina. Dopo i Normanni, il controllo passò agli Svevi, agli Angioini che spostarono la capitale a Napoli e agli spagnoli. Questi fecero di Palermo sede del Viceré e furono molto stimati dalla città. Il dominio degli Asburgo di Spagna terminò solo nel 1713 con il Trattato di Utrecht.

Con i Borbone, il Regno della Sicilia fu unito con il Regno di Napoli andando a creare il Regno delle Due Sicilie. Nel 1860 avvenne lo sbarco dei garibaldini a Marsala, di lì a pochi giorni Palermo insorse.Tra il 1860 e il 1866, la città è in piena rivolta a causa della delusione avuta con l’unificazione dell’Italia. Tra gli episodi più importanti ricordiamo la rivolta del sette e mezzo, dovuta anche ad un periodo infelice per la città che viveva nella totale miseria e in piena epidemia di colera. Alla fine dell’Ottocento, la città si riprese con la costruzione di alcune importanti strutture, come il Teatro Massimo e il Teatro Politeama e nei primi anni del Novecento fu attraversata dall’ondata artistica del liberty. Durante la seconda guerra mondiale fu distrutta dai bombardamenti fino ad essere occupata dalle truppe alleate. Il Novecento, soprattutto, è ricordato per uno dei fenomeni peggiori che ancora oggi, provoca morte e dolore. La mafia è uno dei fenomeni peggiori sviluppatesi in questa regione. La lotta a cosa nostra provocò la morte di molte persone tra esponenti politici, forze dell’ordine e magistrati. Tra questi ricordiamo Falcone e Borsellino simbolo di questa lotta, ma anche il generale Della Chiesa, il presidente della Regione Pier Santi Mattarella ( fratello del nostro Presidente della Repubblica), don Pino Puglisi e tanti altri ancora.

Da visitare è Il Sito Palermo arabo- normanna e la cattedrale di Cefalù a Monreale, che sono stati dichiarati Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. A questo complesso appartengono: Palazzo Normanni ( sede del Parlamento Siciliano), la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti ( riconosciuta anche come Patrimonio Nazionale insieme alla Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio e la casa natale di Francesco Ferrara), la Chiesa di Martorana, la Chiesa di San Cataldo, la Cattedrale ( dove sono conservate le tombe di Federico II e Ruggero II e la tiara di Costanza da Sicilia, che insieme ad altri gioielli costituiscono il Tesoro della Cattedrale) , la Zisa ( in cui è possibile trovare il famoso villino Florio, di stile libery) e il Ponte dell’Ammiraglio. L’orto botanico, invece, ha una rilevanza storica per la città soprattutto per essere uno degli orti botanici più importanti di Europa. A tal proposito l’evento le “Vie del Tesoro“, offre la possibilità nei cinque week-end di ottobre di scoprire 65 gioielli di arte, scienza e natura presenti a Palermo.

Palermo è la capitale italiana dello Street Food, tanto da essere inserita al quinto posto nella classifica mondiale. Il suo cibo da strada è formato da panelle, panino con la milza, arancine, il coppo di pesce fritto, cannoli, cassate. La cucina è un mix di ricette di varia origine, influenzata dalle diverse conquiste della città. Ogni luogo racconta una storia e tra i luoghi storici della città a proposito di cibo, troviamo: l’antica focacceria San Francesco, il mercato del Capo in cui è possibile trovare la frittola e il quarume. Il mercato di Ballarò dove è possibile trovare le panelle, lo sfincione ( pizza con trito di cipolle) e le arancine.

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