Alla scoperta di Portici, la città del Miglio d’Oro

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Ecco Portici, la città del Miglio d’Oro e del Granatello

Storia, natura, buon cibo, gente calorosa, cultura e divertimento. Questa è anche la Campania, una delle regioni più belle del Sud Italia. Uno dei suoi gioielli più belli è la piccola città di Portici, con i suoi 60.000 abitanti circa. Solo nel 2002 è stata insignita del titolo di città. Portici si trova alla pendici del versante ovest del Vesuvio, tanto da far parte della cosiddetta “zona rossa“. In caso fosse necessario l’esodo, gli abitanti della città saranno accolti dalla regione Piemonte. Fa parte della città il piccolo golfo di Granatello, il cui nome deriva dalla presenza di melograno sul territorio nel settecento.

portici-itinerarioCirca l’origine del nome, secondo alcuni studiosi esso deriverebbe dai portici dell’antica Ercolano; per altri, invece, si deve ai Romani che fondarono la città. Nel 1415, il piccolo casale di Portici fu ceduto al napoletano Sergianni Caracciolo. Solo nel 1638 divenne feudo, dando così inizio ad un epoca buia e di declino che continuò anche quando il feudo passò sotto la dominazione dei fratelli Troise. Nel 1631, la città fu distrutta dall’eruzione del Vesuvio che causò la morte di quasi quattromila persone. La città si liberò dai feudatari grazie al patto di alleanza con Resina e Torre del Greco, che consisteva nella raccolta di denaro. Il vincolo fu sciolto solo nel 1699. Con i Borbone, iniziò un periodo d’oro. La costruzione del Palazzo Reale, contribuì a raccogliere tutta l’aristocrazia napoletana che diede vita al Miglio D’oro.

Tra i numerosi luoghi di interesse, di rilevanza è il Miglio d’oro citato antecedentemente, in cui furono costruite numerose ville. La zona fu scelta per bellezza dei paesaggi. Tra le ville più belle ricordiamo: Villa Savonarola, Villa Fernandes, Villa Maltese, Palazzo Mascabruno in cui è possibile trovare il Galoppatoio Reale, uno dei due esistenti in Europa; Villa Caposele, Villa Mascolo e Villa Zelo. Bellissima e splendida è la villa d’Elboeuf, risalente al 1711 uno degli edifici simbolo della città. La Reggia di Portici, oggi sede della facoltà di agraria, in cui è presente anche il Real Bosco di Portici. Infine, il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa che conserva la prima locomotiva entrata in servizio. La calorosità e lo splendore della città è percepibile nei piatti, che la città offre. Gustosi, colorati e semplici. Sono queste le tre qualità che ogni abitante si propone di includere quando cucina i suoi piatti. Dagli spaghetti al dente con i pomodorini del Piennolo, agli Spaghetti con le Vongole. Si prosegue con la pasta e fagioli con le cozze di scoglio del Granatello per arrivare all‘impepata di cozze, ai polipetti affogati, al polpo con l’insalata, alle alghe in pastella, alla sfogliatella riccia e frolla, alla pastiera, agli struffoli, al babà. E, infine, il simbolo della Campania: la pizza.

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