Astronomia: la caccia ai pianeti esterni al Sistema Solare compie 20 anni

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Sono in tutto una dozzina i pianeti simili alla Terra scoperti finora: hanno diametri più grandi di una-due volte il nostro pianeta e orbitano attorno alle loro stelle, simili al Sole, nella zona abitabile

La caccia ai pianeti esterni al Sistema Solare compie 20 anni. Il 6 ottobre 1995 veniva scoperto il primo di questi mondi alieni, 51 Pegasi b, e da allora ne sono stati individuati oltre 1.800. Fra questi non mancano i ‘sosia’ e cugini della Terra, il piu’ simile al nostro pianeta e’ Kepler-452b, scoperto dal satellite Kepler della Nasa. Kepler-452b e’ un pianeta grande quanto la Terra e si trova nella zona abitabile di una stella simile al Sole. La zona abitabile e’ la regione intorno ad una stella dove le temperature rendono possibile la presenza degli ingredienti essenziali per la vita, come per esempio l’acqua allo stato liquido. Sono in tutto una dozzina i pianeti simili alla Terra scoperti finora: hanno diametri piu’ grandi di una-due volte il nostro pianeta e orbitano attorno alle loro stelle, simili al Sole, nella zona abitabile. Qualcuno e’ stato scoperto anche dal cacciatore di pianeti europeo Corot, in pensione dal 2013. Come per Kepler, la maggior parte dei pianeti scoperti anche da Corot sono giganti gassosi o supeterre, ossia pianeti rocciosi molto piu’ grandi della Terra. Questo perche’ i pianeti giganti che orbitano vicino alle proprie stelle sono molto piu’ facili da individuare rispetto ai pianeti piccoli o a quelli che orbitano a distanze maggiori. La tecnica usata da entrambi i telescopi e’ quella dei transiti: quando il pianeta passa davanti al disco della sua stella c’e’ un calo di luce nella luminosita’ dell’astro, indizio che un pianeta ha occultato la stella. Molti dei sosia della Terra scoperti con questa tecnica saranno studiati dalla prossima generazione di telescopi spaziali, come James Webb, il cui lancio e’ previsto nel 2018 e che cerchera’ le firme della vita nelle atmosfere di questi mondi alieni. A dargli man forte ci sara’ anche la missione spaziale europea come Plato (Planetary Transits and stellar Oscillations), il satellite con 34 ‘occhi’ progettati in Italia capaci di scrutare contemporaneamente i pianeti esterni al Sistema Solare alla ricerca di quelli piu’ simili alla Terra. L’Agenzia spaziale europea (Esa) ha in programma di lanciare Plato nel 2024: la sua missione vedra’ l’Italia in prima fila con Agenzia spaziale italiana (Asi) e Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).

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