Non puo’ “essere escluso” che “alcuni occupanti” del Boeing MH17, abbattutto nell’Ucraina dell’est nel 2014, “siano rimasti coscienti” per qualche istante nel “minuto-minuto e mezzo” in cui il velivolo precipito’. E’ un passaggio del rapporto del Dutch Safety Board, secondo cui l’aereo della Malaysia Airlines fu colpito da un missile terra-aria Buk di fabbricazione russa. Tuttavia, secondo gli inquirenti e’ improbabile che i passeggeri si resero conto di cio’ che che stava accadendo. “L’impatto – si legge nel rapporto – fu completamente inatteso, il che significa che le persone a stento realizzarono la situazione in cui si trovavano. Non vi fu quasi tempo per una risposta cosciente. Gli occupanti furono esposti a fattori estremi quasi immediatamente”. Tuttavia “a seconda della posizione nel velivolo, i fattori non furono gli stessi” per tutti. Alcuni “riportarono immediatamente ferite gravi” come conseguenza dell’impatto del missile che “probabilmente condussero alla morte”. Per gli altri, l’esposizione a fattori come le temperature gelide e la mancanza di ossigeno, “ridusse la consapevolezza o la coscienza nel giro di istanti”. Gli inquirenti concludono che “non puo’ essere accertato il momento esatto in cui gli occupanti morirono ma e’ certo che all’impatto col terreno non sarebbe stato possibile sopravvivere”.