È il monito lanciato da Mikhail Gorbaciov durante l’assemblea generale di Green Cross che ha riunito a Ginevra rappresentanti ed esperti
“Lavoriamo insieme per ottenere il miglior risultato possibile dalla Cop 21 di Parigi, è l’ultima possibilità per contenere l’aumento di temperatura entro i due gradi centigradi, rispetto ai livelli pre-industriali”. È il monito lanciato da Mikhail Gorbaciov durante l’assemblea generale di Green Cross che ha riunito a Ginevra rappresentanti ed esperti delle oltre 30 sedi del network ambientalista fondato dall’ex leader sovietico nel 1992. “Ciò che serve oggi – aggiunge Gorbaciov – è un dialogo basato sulla consapevolezza del nostro destino comune e sulla comune esposizione a nuove minacce, piuttosto che focalizzarci su inutili lamentele, recriminazioni e frustrazioni reciproche. Dobbiamo mettere da parte i pregiudizi ereditati dalla Guerra Fredda e lavorare insieme per creare un nuovo sistema globale di responsabilità, visione e solidarietà”. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei cambiamenti climatici, alla fine del dibattito è stato proiettato il film ”The Pursuit of Endurance” (il nome è ispirato alla nave utilizzata nel 1914 dall’esploratore antartico Ernest Henry Shackleton), prodotto da Luc Hardy (Green Cross Francia), veterano di spedizioni polari in Artide e Antartide. In occasione dell’assemblea, i soci hanno votato i nuovi componenti del consiglio direttivo, che rimarranno in carica per i prossimi due anni. Tra le conferme quella del presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio, mentre il naturalista Ernst Ulrich von Weizsäcker, co-presidente del Club di Roma, e l’esperto di sviluppo sostenibile Ashok Khosla, già presidente dell’Iucn (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), fanno il loro primo ingresso nel board internazionale. Assegnato anche il ”Green Star Award”, premio promosso da Green Cross, Ocha e Unep che va a chi opera per prepararsi e rispondere ai disastri ambientali. Il vincitore è Hasan Mahmud, membro del Parlamento e già ministro dell’Ambiente del Bangladesh, per i progressi compiuti nel Paese per ridurre la vulnerabilità e l’impatto ambientale di inondazioni e uragani. Tra le iniziative messe in campo da Mahmud il programma di rimboschimento costiero, che ha permesso di triplicare il numero di alberi piantati ogni anno (da 45 a 143 milioni), mitigando i fenomeni di erosione e dissesto idrogeologico.