“Il momento di riflessione imposto dall’anniversario di questa tragedia sia uno stimolo per operare affinché si eviti che piccoli e grandi Vajont si ripetano”
“Sono passati 52 anni da quel 9 ottobre del 1963, che ci costo’ quasi duemila vite umane. Una tragedia, nei numeri simile a quelle delle Torri gemelle, causata da un misto di miopia e malafede. La sofferenza nel ricordare l’accaduto per il nostro Paese e’ la stessa di allora. Purtroppo anche l’ingordigia affaristica che fu alla base di quel disastro sembra essere ben presente e immutata nell’Italia di oggi, dove si continua a trascurare la prevenzione del dissesto idrogeologico in cui versano molte aree del nostro territorio. Chi denuncia viene ignorato quando non ostacolato, bollato come la cassandra di turno e magari denunciato come accadde allora a Tina Merlin, coraggiosa corrispondente dell’Unita’ da Belluno, che scrisse dei problemi del Vajont molti anni prima della tragedia e fu costretta a subire un processo a causa dei suoi articoli”. Lo afferma Tancredi Turco, deputato veneto di Alternativa Libera nell’anniversario della tragedia del Vajont. “In tutti questi anni – sottolinea poi Samuele Segoni, membro della Commissione ambiente di Montecitorio – la conoscenza tecnico-scientifica ha fatto registrare passi da gigante, peccato che nel nostro Paese la politica e l’amministrazione del territorio non siano state all’altezza visto che si continua a costruire in aree a rischio. La stampa e i telegiornali negli anni ci hanno riportato le cronache di disastri, di diverse dimensioni, la cui responsabilita’ grava sempre sulle spalle di amministratori incapaci di mettere davanti ad ogni cosa la sicurezza e la salute dei loro cittadini e dei territori che amministrano”. “La storia – concludono i due deputati – dovrebbe essere maestra di vita, ma come troppo spesso accade noi risultiamo alunni distratti. C’e’ da augurarsi che il momento di riflessione imposto dall’anniversario di questa tragedia sia uno stimolo per operare affinche’ si eviti che piccoli e grandi Vajont si ripetano”.