Il governo giapponese pubblica i dati relativi al livello di radiazioni ricevute dalle forze dell’ordine coinvolte, il 38% ha ricevuto radiazioni superiore al limite consentito
Troppo spesso sottovalutiamo il lavoro che le forze dell’ordine svolgono per noi giornalmente. Molto spesso, a causa di alcune vicende, siamo subito pronti a criticare il lavoro che alcuni di loro svolgono. Quello che, forse, dimentichiamo è che le mele marce esistono in ogni professione e luogo. Ogni giorno, le forze dell’ordine di qualsiasi tipo, rischiano la vita per noi, per trarci in salvo. E’ quello che sta accadendo ai tremila militari, vigili del fuoco e poliziotti, che intervennero nell’evacuazione della centrale nucleare di Fukushima dopo il terremoto e lo tsunami del 2011. Il 38% di questi tremila ha ricevuto radiazioni superiori al limite annuale consentito. Di questo 38%, infatti, un quinto ha ricevuto una dose maggiore di 2 millisievert, un 5% tra 5 e 10 millisievert. A riferirlo è stato lo stesso governo giapponese, che ha ammesso per la prima volta il legame tra la leucemia diagnosticata ad un ex impiegato della centrale e i suoi compiti legati alla pulizia e alla ricostruzione dopo la catastrofe. Tanto che l’impiegato, esposto a 15,7 millisievert annuali, riceverà un risarcimento dallo Stato.